Bologna, tentato stupro. Molestata in casa da uno sconosciuto

Ragazza costretta a scappare nuda in Piazza dei Colori. Arrestato un ivoriano di 30 anni. L’ira dei residenti

I carabinieri del Radiomobile hanno arrestato in flagranza il trentenne

I carabinieri del Radiomobile hanno arrestato in flagranza il trentenne

Bologna, 16 settembre 2020 - Aggredita in casa sua. Costretta a scappare in strada, ferendosi nello scavalcare la balaustra, per sfuggire alle mani di quell’uomo, che la bloccavano e violavano. Anna (il nome è di fantasia) è sotto choc. I suoi famigliari non se la sentono di raccontare quello che la ragazza, una ventenne, ha subìto. In casa sua, in pieno giorno. Siamo nel complesso di case che circonda la piazzetta dei Colori, in zona Massarenti. Era da poco passato mezzogiorno quando un uomo, identificato dai carabinieri che lo hanno arrestato in un ivoriano di 30 anni, ha scavalcato il muretto ed è entrato nel giardino di casa della ragazza. Lei era sola in quel momento. Forse voleva solo rubare. Ma quando ha visto la ventenne le sue idee sono cambiate. L’ha afferrata e strattonata. L’ha bloccata, strappandole gli abiti di dosso, colpendola per farla cedere, mentre lei urlava e si divincolava per sottrarsi alla morsa dell’uomo. Quel trambusto e le sue grida disperate, nel silenzio di mezzogiorno, sono state sentite dai vicini di casa, che hanno chiamato il 112. Intanto, lei era riuscita a liberarsi e fuggire, scavalcando, nuda come era, il muretto per cercare aiuto in strada. Una pattuglia del Radiomobile si è precipitata nella via. E anche l’ambulanza è stata chiamata, per soccorrere la vittima, ferita e sotto choc, poi accompagnata al Maggiore. Quando i militari dell’Arma sono entrati nell’appartamento a piano terra, il trentenne era ancora lì. Non ha opposto resistenza ed è stato subito ammanettato e accompagnato alla Dozza, in stato di fermo per violenza sessuale. L’aggressione subita dalla ragazza ha sconvolto l’intero quartiere, riportando alla mente dei residenti episodi terribili neppure troppo lontani nel tempo. Qui abitava infatti la quindicenne che, il 14 febbraio del 2009, era stata massacrata di botte e stuprata in via Mattei da Jamel Moamib, tunisino irregolare di 43 anni. Che, dopo aver scontato gli appena sei anni e sei mesi di condanna per quella brutalità inumana, era stato di nuovo arrestato a gennaio del 2018, per aver tentato di violentare, poche strade più in là, in via Bassa dei Sassi, una donna romena di 42 anni. In pieno giorno, alle 9 del mattino. Solo l’intervento di due operai aveva salvato la donna dal terribile destino che era toccato alla quindicenne.

E ora, l’aggressione di lunedì mattina, risveglia la paura negli abitanti di quel fazzoletto di case ex Iacp. Che pure, ogni giorno, fanno tanto per rendere il loro quartiere più accogliente. "L’altra mattina ho visto correre una pattuglia dei carabinieri verso i civici in fondo – racconta una negoziante che lavora nella strada –. Non ho capito cosa fosse accaduto, ma visto che in quella parte del complesso spesso capita di veder arrivare le forze dell’ordine, non mi sono preoccupata troppo. Ma qui, spesso, gira brutta gente. Chi ci abita subisce queste presenze, con timore, con pazienza. È gente che non ha niente da perdere e questo la rende pericolosa".

Fuori da un bar, alcune persone discutono dell’aggressione: "Io dopo le 18 rientro in casa e non esco più – dice una residente –. Fa paura qui fuori la sera, non si sta tranquilli neanche a scendere per andare a buttare i rifiuti o portare a spasso il cane". Per alcuni il problema principale nasce dalla vicinanza con l’ex Hub in via Mattei, "quella struttura non facilita le cose", spiega un’altra abitante. "È vero che polizia e carabinieri girano spesso, ma probabilmente non basta", prosegue la negoziante, che la sera fa "sempre attenzione, perché di cose brutte qui ne sono successe".

Cose brutte che rendono ancora più difficile il lavoro dei tanti che, in piazzetta dei Colori, in maniera del tutto volontaria, cercano di migliorare la vita del quartiere, "un quartiere dove le fragilità sono tante", spiega Sonia Paola Ferrari che porta avanti progetti di inclusione dedicati in particolare agli anziani, che sono la maggioranza dei residenti. E che, ieri mattina, facevano ginnastica dolce tutti insieme, nella piazzetta. Cercando di non pensare alla paura e alla solitudine.

"Episodio gravissimo"

La zona di piazzetta dei Colori "è degradata da tempo e da tempo lo stiamo denunciando raccogliendo le segnalazioni dei cittadini". Il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, assieme al consigliere regionale Marco Lisei, monitora da anni piazzetta dei Colori. E anche l’altro giorno, quando la ventenne è stata aggredita da un trentenne ivoriano, è stato subito informato dai residenti, preoccupati per un episodio di violenza che qui non è certo il primo che si ricorda.

"Invece che aumentare i controlli – dicono Bignami e Lisei –, il Comune compie scelte che favoriscono il degrado, come l’allestimento di arredi che sembrano fatti apposta per attrarre balordi e soggetti pericolosi, come le sdraio su cui dormono e bivaccano sbandati e senza tetto. Ma quanto avvenuto dimostra che non solo quella zona, ma l’intera città è sottoposta ad un degrado e una insicurezza mai visti prima. Una aggressione in pieno giorno contro una donna che stava nella propria casa sua in una zona popolata. Non si può stare sicuri neanche a casa propria. Un fatto di una gravità inaudita – puntualizzano – che impone una risposta immediata. Va invertita drasticamente la rotta. Serve più attenzione per la sicurezza da parte del Comune e va fermata questa accoglienza indiscriminata a cui la sinistra ci sta sottoponendo e il cui prezzo, anche in termini sociali e di sicurezza, ricade solo sugli italiani per bene".

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