Suicidi tra i ragazzi, la psicologa: "Tenere aperto il dialogo restando in ascolto"

Linda Degli Esposti: "Una bugia non basta, solo la perdita della speranza può spingerti a compiere il gesto più contro natura che esista. Ma così famiglia e società possono dare una mano"

Nel tondo, la psicologa Linda Degli Esposti

Nel tondo, la psicologa Linda Degli Esposti

Bologna, 9 ottobre 2021 - Ha atteso che i genitori arrivassero a Bologna, per la festa di laurea. Ma quella tesi in Economia e commercio per i quali mamma e papà sono arrivati in città, lui non l'aveva nemmeno mai praparata. Pochissimi gli esami stostenuti e forse la paura e la vergogna di dire la verità a chi lo aveva sostenuto fino a quel momento lo hanno portato a compiere un gesto estremo. mettendo a tacere a soli 29 anni, con un salto nel vuoto dal ponte di Stalingrado, quel senso di colpa. Inutile la corsa dell'amico a cui intorno alle 16 di ieri aveva scritto un messaggino dicendo dove si trovava. Quando le forze dell'ordine e l'amico sono arrivati su quel ponte era ormai troppo tardi. 

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Quella di ieri è solo l'ultima tragedia, tre giorni fa a togliersi la vita lanciandosi dal balcone di casa dopo aver scritto un biglietto di scuse ai genitori, è stata una ragazzina di appena 12 anni. Abbiamo chiesto  alla psicologa e psicoterapeuta Linda Degli Esposti se e come come riconoscere eventuali segnali d'allarme.

Può la vergogna per una bugia spingerti a compiere un gesto tragico come questo?

"Al di là delle motivazioni apparenti, una persona ha fragilità personali profondissime per decidere di togliersi la vita. Qualunque cosa gli sia successa. Solo la perdita totale della speranza può spingerti a compiere il gesto più contro natura che esista. Questo quindi aldilà di quali siano le motivazioni che ti hanno fatto entrare in quel tunnel senza luce".

E' possibile riconoscere alcuni segnali da parte della famiglia? 

"Non è facile capire e valutare il confine tra depressione anche solo transitoria e una decisione così assoluta come quella di togliersi la vita. Anche gli esperti a volte fanno fatica capire quale paziente sia ad alto rischio suicidario. Penso sia ancora più difficile e complicato quando entrano in gioco anche gli affetti. E la stessa depressione può avere sfaccettature diverse: non sempre, come è comune pensare, si associa al silenzio, all'isolamento e alla tristezza in genere. Può a volte invece manifestarsi anche con sentimenti di rabbia".

Tenere aperto il dialogo con un figlio adolescente non è spesso facile...

"Certo non è facile, bisogna restare in ascolto. E il messaggio che deve passare è che nonostante io ora ti stia sgridando per quella camera in disordine o per quel 4 in matematica io comunque ti amo e ti amerò comunque e qualunque persona tu sia o diventerai".

La società con le sue richieste sempre più performanti può avere un ruolo in queste tragedie?

"Non credo, credo che ognuno, ripeto, faccia i conti con le proprie fragilità. Ci sono stati anche momenti storici ben peggiori di questo ma l'incidenza dei suicidi non era maggiore. Credo invece che la responsabilità di una società civile sia quella di investire sui servizi di salute mentale: proprio nell'era Covid è stato tagliato un spazio dedicato agli adolescenti ad alto rischio suicidario al Maggiore. Disinvestire vuole dire arrendersi, non offrire una risposta alle tante famiglie che si trovano a fare i conti con il problema della depressione in casa".