
Maria Peluso con il figlio Niccolò
"Mio figlio Niccolò ha 23 anni, studia Ingegneria informatica e intanto lavora. Ha una vita davanti, che adesso si è bloccata". Mamma Maria Peluso ha preso un impegno. Trovare il pirata della strada che lo scorso 30 gennaio in via Mattei, alla periferia di Bologna, all’altezza del civico 40, alle 18,20, ha tamponato suo figlio, facendolo volare dallo scooter e investire da un’auto, andandosene poi senza prestare soccorso. Come nulla fosse. Ieri mattina Maria aspettava che Niccolò uscisse dalla sala operatoria del Maggiore, dove i medici stavano "impiantando un dispositivo per riallineargli la vertebra fratturata", come spiega. Il ragazzo ha avuto una prognosi provvisoria di 60 giorni. "Non so quando e se tornerà come prima – dice Maria –. Non mi interessa un risarcimento: io voglio che questa persona, che è pericolosa, sia trovata e paghi per quel che ha fatto". E per questo Maria, mentre sono in corso le indagini della polizia locale, sta portando avanti un’indagine personale: "I vigili non sono riusciti a risalire all’identità del guidatore – dice Maria –. Fino a martedì, e questo mi ha fatto pensare di dovermi attivare, non erano stati acquisiti nemmeno i video delle telecamere pubbliche (che sono stati poi presi, con quelli di Castenaso, ndr). E mi hanno detto che da quelli che avevano non si riusciva a risalire alla targa. Insomma: mi hanno fatto capire che c’era poco da fare", dice. Così l’altra mattina la donna ha percorso tutta via Mattei, chiedendo a privati e aziende i video di sorveglianza. "Sono riuscita a recuperare un filmato, dove si vede tutta la dinamica del tamponamento. E, anzi, si vede di più: un’auto identica a quella che ha causato l’incidente, una Nissan Qashqai bianca con il tettuccio nero, che, dieci minuti dopo, torna indietro e osserva, procedendo a passo d’uomo, la scena". L’obiettivo di Maria è chiaro: "Se qualcuno ha visto qualcosa, se qualcuno ha idea di chi possa essere quell’automobilista, mi aiuti. Lo faccia per Niccolò".
Nicoletta Tempera