Superbonus 110%, a Bologna è impossibile

Una norma nel nuovo Regolamento edilizio diventa un caso. Gli addetti ai lavori: "Va modificata". Orioli: "Pronti a confrontarci"

La vicesindaca e assessora all’Urbanistica Valentina Orioli

La vicesindaca e assessora all’Urbanistica Valentina Orioli

Bologna, 15 gennaio 2020 - C’è chi l’ha già soprannominato il superbonus impossibile. Il problema si chiama Regolamento edilizio (RE). Basta leggere alle pagine 96-97-98 al punto P3 per ritrovare l’inghippo che, di fatto, non permetterebbe a gran parte dei cittadini bolognesi di ottenere l’agevolazione del 110%. Il tam tam tra addetti ai lavori è partito dal 7 dicembre, non appena è stata letta la norma che riguarderebbe soltanto la nostra città. Il Superbonus, infatti, consente di svolgere lavori di miglioramento energetico con un contributo del 110% dallo Stato purché si aumenti di due classi energetiche l’edificio. Il regolamento sotto le Due Torri, però, non si accontenta e prescrive la necessità di raggiungere classi A1 o A3. Tradotto: edifici anni ’50 o ’60, ma forse anche più recenti, rischierebbero di non farcela, dovendo, di fatto, rinunciare al Superbonus. Costruttori, ingegneri e architetti chiedono a gran voce di modificare la norma. Anche perché i valori di efficientamenteo energetico richiesti dal RE sono quelli di solito previsti per le nuove costruzioni.  

Giancarlo Raggi, numero uno di Ance Emilia, se lo aspettava: "Il Comune ha corso troppo e così per colpa di un articolo si rischia di bloccare tutti i lavori. E produrre danni incalcolabili. Mi auguro che venga messa subito una pezza. Anche perché è paradossale che in tutta Italia valga la regola delle due classi e qui no". Andrea Gnudi, presidente dell’Ordine degli ingegneri, punta alla risoluzione del problema: "Non crediamo sia una questione di scelta politico strategica, bensì di un mero refuso di scrittura del regolamento. Per questo è necessaria una maggiore collaborazione con gli ordini professionali".  

Ma se l’obiettivo dell’amministrazione non è quella di mettere paletti alla riqualificazione urbanistica, resta la necessità di agire in fretta. O la maggior parte delle pratiche attivate dal 7 dicembre resterà al palo. Stefano Pantaleoni, vicepresidente dell’Ordine degli architetti di Bologna, la butta sul pratico: "Con questi requisiti si rischia di fare due interventi esemplari, ma perderne 98 migliorativi. Senza contare che per raggiungere quelle classi energetiche, se non si tratta di un edificio nuovo, è necessario fare anche interventi interni. Caldaia, infissi, pompe di calore, scaldabagno... E anche così risulta quasi impraticabile". Alberto Zanni, presidente di Confabitare, va all’attacco: "Siamo l’unico Comune d’Italia a non permettere l’applicazione del Superbonus. Un calcio all’economia. C’è poi il nodo del divieto di trasformazione di edifici commerciali in abitativi. Un’altra grossa criticità".  

Valentina Orioli, vicesindaca e assessora all’Urbanistica, che oggi parlerà del Regolamento edilizio in Question time, si limita a ricordare che "quando abbiamo approvato il RE, lo scorso 7 dicembre, ho promesso che avrei attivato un tavolo tecnico con gli Ordini professionali per monitorarne l’applicazione, anche alla luce dei mutamenti del quadro normativo nazionale e regionale. Il tavolo tecnico è in corso di convocazione. Preferisco avviare il confronto, che mi sembra più utile della polemica".  

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