Superbonus a ostacoli Spunta un altro cavillo

Sos lavori per gli edifici in centro: articolo 73 del Regolamento edilizio nel mirino. L’Ordine degli ingegneri scrive alla vicesindaca Orioli: "Norma da rifare"

Nuove difficoltà per il Superbonus

Nuove difficoltà per il Superbonus

Il Superbonus 110% a Bologna non trova pace. Un altro articolo del Regolamento edilizio del nuovo Pug (Piano urbanistico generale), infatti, sta creando problemi di applicazione soprattutto agli edifici del centro città e della prima periferia. Lo rileva il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Sassone, riportando come l’Ordine degli ingegneri abbia già segnalato il problema alla vicesindaca e assessora all’Urbanistica, Valentina Orioli, chiedendo di sospendere l’articolo 73 o di rivisitarlo in toto.

Si tratta dell’ennesimo intoppo per il Superbonus che già – come il Carlino anticipò nel gennaio scorso – ebbe impedimenti a causa dell’articolo 28 del nuovo Regolamento edilizio, che nell’esecuzione degli interventi di riqualificazione e risparmio energetico rendeva obbligatorio il raggiungimento di parametri superiori a quelli fissati da Stato e Regione, e difficili da perseguire, impedendo di fatto gli interventi agevolati. Un pasticcio che portò a sospendere la norma e, quindi, a riprendere i lavori.

Ora a preoccupare gli addetti ai lavori è, invece, l’articolo 73 dello stesso Regolamento, quello che disciplina gli edifici tutelati.

Sebbene sia già la norma nazionale a prevedere limiti nell’applicazione degli interventi agevolati sui fabbricati di pregio, a Bologna il problema coinvolge un numero ancora maggior di fabbricati, con ulteriori vincoli.

Insomma, è la sintesi dei vertici dell’Ordine degli ingegneri, "questa norma rende per questi edifici quasi impossibile poter accedere al Superbonus".

Va precisato che Bologna soffre di una classificazione atipica, basata sull’età dei fabbricati e non sul loro pregio reale rilevato puntualmente. Problema che il nuovo Regolamento Edilizio non ha affrontato.

In sintesi, spiegano gli ingegneri, "su tutti i fabbricati documentali (cioè già esistenti al 1949, ndr) viene impedita la posa del cappotto termico se in facciata sono presenti rivestimenti di qualsiasi natura". Un problema non da poco, visto che ad essere esclusi dal Superbonus finisce che siano proprio gli edifici che consumano più energia. In più, nei fabbricati d’interesse culturale e testimoniale viene richiesto di mantenere in essere perfino le tegole, impedendo il rifacimento e l’isolamento delle coperture; si limita l’installazione di pannelli fotovoltaici o pompe di calore e le prescrizioni richiedono perfino di sostituire gli infissi su tutto l’edificio (basta quindi che un proprietario si opponga a rendere impossibile l’intervento). Insomma, concludono i professionisti, "la situazione di Bologna ha aspetti paradossali, tra prescrizioni energetiche ambiziose e norme di tutela del patrimonio edilizio della città che frenano la trasformazione, portando all’immobilismo del settore".

Rosalba Carbutti

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