La burocrazia – l’hanno denunciato in tanti – rischia di frenare il Superbonus 110%. Un ostacolo in più, sollevato da Francesco Sassone (foto) di Fratelli d’Italia nel marzo scorso sul Carlino, era per i condomini fronte strada. Le regole – come specificava il Comune in risposta a un’interrogazione di Fd’I – nascono da una determina dirigenziale del 2020 nella quale si specificava come dovrà comportarsi chi col cappotto termico occupa parte del marciapiede. I dolori partono se l’edificio dista meno di 3 metri dalla strada comunale. In questo caso il condominio dovrà iniziare l’iter di acquisto del pezzo di strada occupata. Una pratica monstre che dovrà avere prima il benestare del settore Mobilità, poi passare al settore Patrimonio che concederà "la concessione onerosa temporanea e provvisoria" della porzione di marciapiede, per poi arrivare al perfezionamento della vendita vera e propria.
Insomma, un iter super complesso, di cui si è discusso anche l’altro giorno in commissione. E che il Comune è intenzionato a cambiare. Lo conferma il direttore del settore Patrimonio Mauro Muzzi a Sassone: "Condivido in pieno le perplessità del consigliere. Si tratta purtroppo di un’operazione iniziata prima che diventassi direttore del patrimonio e me la sono trovata da gestire", ma da alcune interlocuzioni confermo che "l’intenzione dell’amministrazione è di rivedere questa procedura, che a mio avviso sovraccarica gli uffici di lavoro non necessario per importi irrisori e ha l’effetto di scoraggiare chi vorrebbe fare opere di efficientamento, perché si trova di fronte a un ulteriore problema burocratico". L’obiettivo – spiega Muzzi – "è semplificare la vita a chi vuole realizzare questo intervento, perché diventa ridicolo il fatto che nei piani urbanistici si prescrivano certe cose, che arrivino i finanziamenti e poi magari le procedure diventano una corsa a ostacoli".
ros. carb.
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