CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Suviana, accertamento irripetibile. Ipotesi 17 giugno per le immersioni

Sette vittime e otto feriti il 9 aprile 2024 nell’esplosione alla centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi . Ora i vigili del fuoco andranno a recuperare parti di impianto con i ’cervelli elettronici’ fino al piano -6.

Ipotesi 17 giugno per effettuare le immersioni alla centrale idroelettrica di Bargi

Ipotesi 17 giugno per effettuare le immersioni alla centrale idroelettrica di Bargi

Strage di Suviana, l’immersione dei vigili del fuoco nella centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi dovrebbe svolgersi il 17 giugno: questa l’ipotesi della data in cui procedere all’accertamento irripetibile nel sito. Qui, il 9 aprile 2024, hanno perso la vita sette persone, tutti lavoratori nella centrale, mentre altri otto rimasero feriti. Dovrebbero partire quindi la prossima settimana le immersioni degli esperti, fino al piano -6 della centrale: lo scopo è di recuperare parti di impianto con i ’cervelli elettronici’, banche dati che potrebbero dare risposte su quanto accaduto esattamente quel pomeriggio, alle 15, quando esplode la turbina numero due della centrale Enel Green Power di Bargi: mentre viene sottoposta a un collaudo, al nono piano sottoterra della centrale, a circa 60 metri di profondità, a un tratto qualcosa va storto, un alternatore da 150 tonnellate si sbilancia. Una macchina enorme, capace di viaggiare a 370 giri al minuto grazie a cuscinetti a olio, inizia a vibrare, tanto da finire fuori asse. Una scintilla innesca l’esplosione. È questo lo scenario più probabile per ricostruire il disastro. Ma toccherà appunto ai tecnici ora stabilirlo, con immersioni ad hoc.

Nel frattempo, sono cinque gli iscritti al registro degli indagati per la strage di Suviana, cinque le persone fisiche sotto inchiesta a vario titolo per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni colpose. L’iscrizione, avvenuta nei primi giorni di maggio, è un atto dovuto in vista appunto di questi accertamenti irripetibili da parte dei tecnici. Gli avvisi di garanzia consentono agli indagati, infatti, di nominare dei propri consulenti e di prendere parte agli accertamenti nel sito di Bargi. Tra gli indagati ci sono tre dirigenti Enel (il direttore del sito e due responsabili idroelettrici) e due esterni. Si tratta di Massimo Sessego, responsabile idroelettrico Area Centro Nord Enel Green Power; Simone De Angelis, capo unità esercizio Suviana di Enel Green Power; Carlo Galli, responsabile idroelettrico manutenzione Area Centro Nord Enel Green Power; e poi un tecnico responsabile dei lavori, Franco Cespa, e l’ingegnere per la sicurezza, Luca Lenzi.

Quel pomeriggio rimasero uccisi Adriano Scandellari, 57 anni, di Ponte San Nicolò (Padova); Paolo Casiraghi, milanese di 59 anni; Alessandro D’Andrea, 37 anni, originario di Forcoli (Pisa); Vincenzo Garzillo, napoletano di 68 anni; Pavel Petronel Tanase, 45 anni, romeno, residente nel Torinese; Mario Pisani, tarantino di 73 anni; e Vincenzo Franchina, messinese di 35 anni. Tra i feriti, anche tre ragazzi dell’Appennino bolognese: Leonardo Raffreddato, di Camugnano, Nicholas Bernardini, di Gaggio Montano, e Jonathan Andrisano, di Castiglione.

I familiari delle vittime vogliono conoscere la verità, capire perché sono morti i loro cari: da oltre un anno, aspettano risposte e chiedono giustizia. "Il nostro timore – aveva detto al Carlino la sorella di Alessandro D’Andrea –, che tutto finisca in una nuvola di fumo. Ma la cosa che ci fa ancora più paura è che incolpino i morti, che addossino la colpa a chi non si può più difendere. Non si devono permettere".