CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Suviana, c’è l’ok ai periti. Ma l’inchiesta sul disastro rimane senza indagati

Affidato l’incarico ai consulenti per i nuovi accertamenti nella centrale. L’avvocato Bordoni: "Parenti delle vittime in attesa da un anno, diamo risposte".

Il 9 aprile 2024 esplose la centrale di Bargi, causando sette vittime e molti feriti

Il 9 aprile 2024 esplose la centrale di Bargi, causando sette vittime e molti feriti

Da una parte ci sono i familiari delle vittime in un abisso infinito di dolore, i feriti gravi, un intero territorio con il fiato sospeso. Dall’altra, l’inchiesta della Procura di Bologna, che procede a rilento, tra le mille difficoltà legate al sito e alle criticità di movimento. Sommando gli addendi, il risultato sulla strage di Suviana, dodici mesi dopo, è lo stesso: c’è sempre la parola ‘Ignoti’, sul verbale di prosecuzione dell’incarico per la consulenza tecnica firmato dal procuratore della Repubblica aggiunto Morena Plazzi e dai sostituti procuratori Flavio Lazzarini e Michela Guidi, che porta la data del 14 aprile. Come anticipato la scorsa settimana, è arrivato l’atto del rinnovo della consulenza tecnica. Resta il fatto che a un anno dalla tragedia non c’è nessun indagato. Proprio nella commemorazione a Camugnano, nel primo anniversario, le autorità, i sindacati, i parenti dei morti hanno alzato la voce per chiedere risposte.

In quella tomba di acqua e fango dovuta all’esplosione, alle 15 del 9 aprile 2024, persero la vita sette persone, quando la turbina numero due della centrale Enel Green Power di Bargi è sottoposta a un collaudo. Siamo al nono piano sottoterra della centrale, a circa 60 metri di profondità. A un tratto qualcosa va storto, un alternatore da 150 tonnellate si ’sbilancia’. Una macchina enorme, capace di viaggiare a 370 giri al minuto grazie a cuscinetti a olio, inizia a vibrare tanto da finire fuori asse. Una scintilla innesca l’esplosione, alte volute di fumo si alzano. È questo lo scenario più probabile per ricostruire il disastro. Ma toccherà appunto ai tecnici ora stabilirlo, con immersioni ad hoc per recuperare parti di impianto con i ’cervelli elettronici’. Ora, la centrale è praticabile fino al piano meno - 5, bisognerà svuotare gli altri (dal - 6 in giù), ma prima i consulenti tecnici dovranno dare indicazioni ai vigili del fuoco in merito ai dispositivi che sarà necessario recuperare. Poi, andrà indicato dove si ritiene possano trovarsi quei dispositivi all’interno della centrale, indicando il piano e circoscrivendo la zona, e pronunciarsi in merito alla irripetibilità dell’operazione. Solo allora, in caso affermativo, partiranno gli avvisi di garanzia. "Al momento rileviamo che ancora si parla di ignoti – dice l’avvocato Gabriele Bordoni, che assiste la famiglia di Alessandro D’Andrea, rimasto ucciso a 37 anni a Suviana –. Tuttavia, i pm stanno procedendo nel senso che avevano anticipato, quindi a breve effettivamente -in una forma o nell’altra, a seconda del carattere irripetibile o meno delle operazioni da fare - si andranno a raccogliere quegli elementi che consentiranno ai consulenti di finire il lavoro e di dare le risposte che sono state loro richieste, quelle risposte che i familiari delle vittime attendono da un anno".