REDAZIONE BOLOGNA

Tagle, l’altro "papabile". A Bologna negli anni ’90. E qui scrisse del Concilio

Il cardinale filippino, detto ’Chito’, fece parte del comitato editorale dell’Istituto di Scienze religiose. Lo storico Melloni ricorda i mesi sotto le Torri: "Curò un capitolo su Paolo VI. La sua fu un’analisi di grande finezza".

Il cardinale Luis Tagle è stato in città tra il ’96 e il ’97. Poi anche nel 2017

Il cardinale Luis Tagle è stato in città tra il ’96 e il ’97. Poi anche nel 2017

Nella rossa Bologna, non poteva non passare anche il cosiddetto "Papa Rosso", uno dei nomi ’papabili’ per il dopo-Francesco oltre al nostro "don Matteo". Se in città si tifa per il presidente della Cei (anche se Zuppi ripete che "non vuole sentirne parlare"), si fa strada anche il nome di Luis Tagle, filippino con origini cinesi da parte di madre, 67 anni, il "Papa rosso" in quanto prefetto di Propaganda fide, il dicastero che governa tutte le terre di missione, dal 2022 confluito nel ’Dicastero dell’evangelizzazione’ ci cui Tagle è pro-prefetto della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.

Ed è proprio lui, ex arcivescovo di Manila, il "Francesco asiatico" soprannominato ’Chito’, che a Bologna è stato per quasi un anno, tra il 1996 e il 1997, per un periodo di studio, entrando a far parte del comitato editoriale dell’Istituto per le scienze religiose di Bologna, impegnato nella stesura della Storia del Concilio Vaticano II. Un’opera curata da Giuseppe Alberigo, con una nuova edizione uscita nel 2012 con l’introduzione di Alberto Melloni. Melloni – dal 2007 segretario della Fondazione per le scienze religiose e uno dei più autorevoli storici delle religioni e del Cristianesimo – conferma: "Tagle per la sua tesi di dottorato venne mandato qui da noi dal teologo Joseph Komonchak della Catholic University of America. Rimase in città sei mesi, circa. E lavorò sul tema della collegialità episcopale di Paolo VI. Ne fece un’analisi di grande finezza". Tagle, considerato vicino alla cosiddetta ’Scuola di Bologna’ di stampo progressista, firmò il capitolo chiave del IV volume dell’opera, quello dedicato alla ’tempesta di novembre: la settimana nera’ del 1964, ’salvata’ dalla tensioni appunto da Papa Montini. "Quando venne nominato cardinale gliene chiesero conto", fa sapere Melloni, riferendosi alle critiche arrivate in ambito conservatore. Resta il fatto che Papa Benedetto XVI lo fece cardinale nel 2012, mentre Bergoglio lo chiamò alla guida di uno dei settori chiave della Curia.

"Sarà lui il successore di Francesco? O Matteo Zuppi? Come si dice, chi entra in Conclave Papa di solito esce cardinale... Questa volta, poi, ogni Chiesa ha un suo bel nome. Vedremo", sintetizza Melloni. Il cardinale Tagle l’ha conosciuto bene anche fra Dino Dozzi, direttore scientifico del Festival francescano che dal 2015 si tiene a Bologna e quest’anno la diciasettesima edizione sarà dal 25 al 28 settembre: "Ha un volto fanciullesco, sempre sorridente, anche se parla delle periferie del mondo. Tagle è una voce dei poveri". Fra Dozzi lo ricorda al Festival francescano a Rimini, nel 2014, quando venne intervistato da Lorenzo Fazzini, oggi direttore della Libreria editrice vaticana. Da cardinale arrivato dalla "fine del mondo", un po’ come Bergoglio, parlò, appunto, di luoghi lontani, difficili. Da presidente della Caritas internationalis (incarico terminato nel 2022) tornò a Bologna nel 2017, in occasione delle celebrazioni conclusive del Congresso eucaristico dicoesano con un interventodal titolo: ’La Chiesa dalla parte dei poveri’. Al suo fianco, Zuppi. Quattro anni dopo, nel 2021, in piena pandemia, "prese parte a un webinar del Festival francescano, organizzato con il giornalista Aldo Cazzullo che lo intervistò sul tema ’credere al tempo della pandemia’", racconta fra Dozzi. Che lancia anche una suggestione, testata dai bookmaker, sul nome del futuro Pontefice: "Se si chiamasse Francesco II darebbe subito un segno di continuità con Bergoglio. Segno che si riparte dai poveri, dalla misericordia di Dio per tutti, dal dialogo, mettendo al centro ecologia, accoglienza, una Chiesa con le porte aperte. Questioni che non devono finire con il funerale di Bergoglio...".

Rosalba Carbutti