Cibo doc: il Tagliere bolognese avrà la qualità certificata

Come richiesto dalla Mutua Salsamentaria, il Comune attribuirà a settembre il riconoscimento ’De. Co.’ alla nuova specialità petroniana

Giorgia De Giacomi, Duccio Caccioni, Davide Simoni, Daniele Ara e Luciano Sita

Giorgia De Giacomi, Duccio Caccioni, Davide Simoni, Daniele Ara e Luciano Sita

Bologna, 13 agosto 2022 – Il Tagliere bolognese De.Co." ha avuto il suo battesimo qualche sera fa sulle colline bolognesi. Sull’aia della Fattoria Zivieri, nella frazione Lagune di Sasso Marconi, i vertici della Mutua Salsamentari 1876 di Bologna hanno lanciato questa nuova specialità tutta petroniana che sta per conquistare una certificazione del tutto originale, la De.Co. Bologna. Si tratta della Denominazione Comunale d’origine che il Comune della nostra città rilascia gratuitamente a tutti quei prodotti agro-alimentari, quei saperi artigianali ed eventi culturali che hanno un legame con il territorio.

Il tagliere bolognese comprenderà diversi, e numerosi, prodotti tipici, come una vera e propria composizione: dalle tigelle allo squacquerone, alla crescentina fritta, fino ai sottaceti, il miele, il pesto bolognese, il parmigiano reggiano, tartufo quando è stagione. E, non per ultimi, i salumi, come il salame rosa, la mortadella (anche di cinghiale), salame e prosciutto a km 0. Le prime De.Co. Bologna sono state già assegnate al tortellino e al merletto ad ago. Per il "Tagliere Bolognese", invece, si è messa in moto già da tempo la Mutua Salsamentari 1896. "La richiesta – ha ricordato Davide Simoni, presidente della Salsamentari – l’abbiamo presentata nella primavera scorsa. È stata già approvata dalla speciale commissione sulla De.Co. Bologna, insediata dall’amministrazione comunale. Entro settembre dovrebbe arrivare la ratifica da parte della Giunta comunale e del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che è anche sindaco metropolitano".

Un’anteprima di come sarà il "Tagliere Bolognese De.Co." la si è avuta nel corso dell’incontro nella Fattoria Zivieri. "Questo tagliere – ha rivelato il patròn Aldo Zivieri – è la sintesi di una filiera a ciclo chiuso che si traduce in cibo, arte e ambiente. Un credo che coltiviamo in questa fattoria con 100 mucche, 250 maiali e 150 tra pecore e capre di diverse razze. Abbiamo tutte le attrezzature per fare anche formaggi pecorini, ma non si riesce a trovare il casaro". "Con la De.Co. – ha aggiunto Daniele Ara, assessore alla Scuola e Agricoltura del Comune di Bologna – la nostra città si apre al mondo. La De.Co. sarà il nuovo marchio di qualità con cui il Comune certificherà le eccellenze dell’area metropolitana". Presente all’incontro anche Duccio Caccioni, presidente della Commissione comunale De.Co. Bologna. "Questa idea – ha rivelato – venne in mente a Luigi Veronelli. Per lui stava in capo al sindaco di una città l’autorità di garantire della qualità di un prodotto".

E Massimo Zucchini, presidente di Confesercenti Bologna, ha aggiunto: "Con la De.Co. il Tagliere bolognese sarà un altro vettore della promozione turistica del nostro territorio". Il progetto ’Tagliere Bolognese De.Co.’ non si ferma alla tavolozza. "Spazia – ha argomentato Simoni – dalla formazione dei giovani che vorranno impiegarsi nei settori gastronomici, alla creazione di una web app con cui andare a scoprire i nostri prodotti su itinerari come la Via degli Dei, la Via della Lana e della Seta, la Ciclovia del Sole e la Via del Sale, il percorso che vorremmo ricreare e che un tempo collegava Porta Ravegnana alle saline di Cervia e Ravenna, da dove arrivava il sale per l’Arte dei Salaroli, i salsamentari ante litteram di Bologna".

 

 

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