Tasse, bollette, inflazione e lavoro L’appello di Cna al nuovo governo: "Sul Pnrr non c’è tempo da perdere"

Sondaggio tra le imprese artigiane sulle priorità: bonus edilizi e reddito di cittadinanza da rivedere. Il presidente bolognese Gramuglia: "Nessun ripensamento, avanti tutta con i fondi sulle infrastrutture"

di Giorgia De Cupertinis

C’è bisogno di un cambiamento. Di una grande, e corale, "impresa". In tutti i sensi.

Ridurre la pressione fiscale (78%), contrastare l’aumento delle bollette energetiche (66%), combattere la burocrazia (65%), fermare l’aumento dell’inflazione e dei costi della materia prima (53%) sono infatti le priorità che, secondo le imprese bolognesi, il nuovo governo di Giorgia Meloni, appena presentato a Roma, dovrà inserire in agenda. E perseguire con forte, fortissima tenacia.

Proprio come conferma il questionario realizzato da Cna Bologna tra un migliaio di suoi associati, appartenenti a tutte le categorie economiche dell’artigianato e della piccola e media impresa, richiamati a delineare le sfide che il nuovo esecutivo, adesso in carica, dovrà saper vincere con tempestività. Soprattutto a fronte di uno scenario in cui un sesto delle imprese ha subìto aumenti energetici fino al 200% ed oltre rispetto allo scorso anno e dove, a causa dei costi dell’energia, un’impresa su venti ha già pensato di chiudere. E dove, se il costo del denaro blocca un’impresa su due sul suo futuro e sugli investimenti, quasi un’azienda su dieci ha già dichiarato che dovrà ricorrere agli ammortizzatori sociali.

Più di un terzo, invece, le imprese favorevoli ad un salario minimo garantito per i dipendenti (per l’esattezza, il 37%), mentre non trova approvazione il reddito di cittadinanza così com’è adesso: se però spingesse di più chi non ha lavoro a trovarlo, ecco che l’opinione sarebbe diversa (51%). Poco interesse per la flat tax (18%), molto più alto il voto per l’abolizione dell’Irap (37%) e per un contrasto all’evasione fiscale (58%). Ma a persistere sono ulteriori criticità che le imprese chiedono, urgentemente, di risolvere. L’elenco infatti continua, e sul tema degli appalti le pmi non nascondono la loro perplessità: si punta troppo al massimo ribasso e troppo poco alle imprese locali.

I bonus fiscali per risparmio energetico e ristrutturazioni dovrebbero invece essere strutturali (così la pensa il 57% degli intervistati) e il superbonus va riproposto ma con modifiche e con un bonus fiscale più ridotto (33%). Non solo. Un’impresa su due non ha ancora capito che vantaggi ricaverà direttamente dal Pnrr "seppur, invece, ci siano eccome. Avanti tutta coi fondi per le infrastrutture (reti, strade, aeroporti), non perdiamo tempo e non rischiamo di perdere i fondi" precisa Antonio Gramuglia, presidente Cna Bologna. In tema di welfare, per le aziende occorrono maggiori investimenti nella sanità pubblica (69%) e nella istruzione pubblica (61%).

Ma rimane alta l’attenzione anche riguardo l’utilità, secondo gli imprenditori, di modificare la legge Fornero riducendo i tempi necessari per andare in pensione (50%). "Le risposte delle imprese sono chiare – conclude Gramuglia – ci sono temi urgenti che devono essere risolti nell’immediato, ma serve anche una programmazione di medio e lungo termine per altre questioni strutturali. L’energia è certamente il problema più urgente".

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