Bologna, tasse, si paga il tipo di laurea

La riforma non convince l’area umanistica e sociale

Studenti a lezione

Studenti a lezione

Bologna, 25 aprile 2018 - L’Alma Mater dà i numeri. Senato e Consiglio d’amministrazione hanno approvato il bilancio 2017 e le novità per le tasse agli studenti per il prossimo anno accademico. Tema caldo, quest’ultimo, adombrato dal ‘buco’ da 15 milioni di euro nelle entrate dell’Università dopo la riforma delle tasse promossa dal rettore Francesco Ubertini. Riforma che si conferma anche per il prossimo anno, ma con alcune modifiche.

Senato e Cda confermano la ‘no tax area’ per gli studenti con reddito fino a 23mila euro, ma approvano l’emendamento proposto dal Consiglio degli studenti che chiede distinzioni a tutela dei redditi medi e maggiori riduzioni per gli Isee tra 45 e 60mila euro. Via libera anche ai nuovi massimali uniformati in base alla tipologia (e non più del corso) di laurea: da Astronomia a Zoologia, a parità di Isee il costo massimo per le triennali sarà di 2mila euro, per le magistrali di 2.500 e per il ciclo unico di 2.200. Previste poi semplificazioni nei pagamenti (no all’anticipo con rimborso per gli esenti e ok ai versamenti in un’unica rata, tra le altre) e riduzioni anche per chi non soddisfa i requisiti di merito, che non pagheranno più il tetto massimo, ma in relazione al loro Isee, pure con una maggiorazione rispetto agli altri studenti.

La manovra però, pur mantenendo i tetti massimi al di sotto della media nazionale, fa storcere un po’ il naso ai docenti di area umanistica e sociale, che storicamente vantavano le tasse più basse. E da queste vengono i 5 astenuti e il voto contrario alla riforma in Senato. "Il buco va risanato, ma temiamo che ci siano ripercussioni sulle iscrizioni in certe aree – spiega il professor Giorgio Bellettini, direttore del dipartimento di Scienze economiche –. E desta perplessità che non siano state presentate cifre e stime sull’impatto della manovra. Riuscirà a sanare al massimo la metà del buco. Quindi per risolvere il problema saranno certo necessari altri interventi, forse tagli ai servizi".

Per quanto riguarda il bilancio, però, i numeri sono positivi: un risultato netto da +17% sul 2016, grazie anche all’aumento dei proventi operativi e legati alla ricerca; e crescono le spese per il sostegno a studenti e diritto allo studio. Positivo il saldo delle assunzioni a tempo indeterminato per il personale tecnico-amministrativo, con un -49% di personale a tempo determinato. Buone notizie infine per i ricercatori: via ai bandi per assumerne 63 a tempo determinato di tipo senior, che cioè tra tre anni potranno diventare professori associati.

 

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