"L’ho vista fuori di sé, in lacrime. Per tutta la durata della corsa, da Borgo Panigale al centro, è rimasta al telefono. E dalle frasi della conversazione, ho capito che stava subendo una truffa". Marco Castaldini fa il tassista da 24 anni. E sabato, quando ha caricato quella signora, ha capito subito che qualcosa non andasse. E non si è fatto ‘gli affari suoi’, non si è girato dall’altra parte. Contribuendo così a far arrestare un truffatore seriale, napoletano di 39 anni, bloccato dalla polizia in flagranza.
I fatti sono avvenuti intorno all’ora di pranzo. La signora, 71 anni, aveva ricevuto due chiamate, sul fisso e al cellulare, da parte del truffatore, che si era prima qualificato come maresciallo dei carabinieri, poi come commissario di polizia. E, con la scusa solita, odiosa, del figlio che aveva causato un incidente, ha chiesto 9mila euro alla signora. Che in casa aveva solo 850 euro e i gioielli di una vita, che ha consegnato all’uomo. Il delinquente, avido e crudele, non si è accontentato: colta la vulnerabilità della vittima, ha preteso che prelevasse altro denaro al bancomat. Altri 1500 euro consegnati. Non si è accontentato: è tornato a chiamare la donna. "Se non può più prelevare, vada in galleria Cavour, compri delle borse firmate e me le consegni", le ha detto. E lei ha obbedito. Sempre restando al telefono, è salita sul taxi, diretta in centro.
Ma a questo punto, Castaldini è intervenuto: "Ho chiesto alla signora cosa stesse accadendo, lei ha provato a rispondere, ma è stata interrotta dall’uomo al telefono". Così, ha capito che doveva giocare d’astuzia. Ha chiamato il 113, dicendo: "Non posso parlare, venite in Galleria Cavour". E quando la signora è scesa ed è entrata in una boutique, ha richiamato, spiegando la situazione. I poliziotti di Volanti e Squadra mobile sono corsi in via Farini. Alcuni agenti, tra cui il la funzionaria Alessandra Grassi, sono entrati nel negozio, mentre la signora stava tentando di comprare una borsa da 3.500 euro, ma la transazione, per fortuna, non è andata a buon fine. Così hanno simulato altre due transazioni e confezionato due scatole vuote, inserite in una busta col marchio della boutique, così che la vittima, ancora sotto choc e fuori di sé, le consegnasse al truffatore. L’escamotage ha funzionato: quando l’uomo ha raggiunto la vittima in piazza Minghetti e ha preso la busta, gli agenti sono spuntati fuori e gli hanno messo le manette, arrestandolo per truffa aggravata in concorso con ignoti. Infatti, un’altra persona, che ancora non è stata identificata, aveva contribuito al raggiro, chiamando i due figli della donna e tenendo occupati i loro cellulari, così che la settantunnene non potesse mettersi in contatto con loro, né fratello e sorella potessero comunicare. Al momento dell’arresto, il trentanovenne aveva con sé uno zaino, con dentro soldi e gioielli rubati alla pensionata, che le sono stati restituiti. Ai complimenti della polizia, il tassista ha risposto: "Io ho fatto solo una telefonata".