Teatri di Vita ’contamina’ le arti

Riconosciuto lo status di Centro di produzione. Una stagione tra danza, musica, cinema e graphic novel

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di Claudio Cumani

Come può il palcoscenico incontrare la politica? E quanto la politica stessa è vicina alle nostre esistenze? E ancora: cosa chiedono oggi i ragazzi al futuro? Le elezioni alle porte hanno convinto il regista Andrea Adriatico a varare uno spettacolo (XYZ. Dialoghi leggeri fra inutili generazioni dal 20 al 23 settembre) che metterà a confronto ogni sera a Teatri di Vita dodici giovani attori con un diverso candidato. Per il momento (non sono mancati i ‘no’) hanno dato la loro disponibilità Marco Lombardo (Azione), Stefania Ascari (5 stelle) e Giovanni Paglia (Sinistra-Verdi), mentre ancora si aspetta il quarto nome. Questa creazione rappresenta il tassello più curioso del cartellone autunnale della sala di via Emilia Ponente. Per la quale ci sono ottime notizie. La prima è che il Ministero ha finalmente riconosciuto a Teatri di Vita lo status di Centro di produzione per il quale molto si sono battuti Comune e Regione e che garantirà una più ampia progettazione, "pur permanendo – dice il direttore Stefano Casi – fino a metà 2023 un’incertezza economica".

La seconda è che pare andata a buon fine la titolarità di residenza artistica per il prossimo triennio, nell’ambito dei provvedimenti regionali di imminente pubblicazione. La terza riguarda i lavori di riqualificazione energetica che, grazie ai 300mila euro di Pnrr e Comune, sta procedendo speditamente.

Di questa ‘onda positiva’ risente in qualche modo anche la programmazione di 16 appuntamenti che va da settembre a dicembre. Il titolo, Get up! Stand up!, viene da una canzone di Bob Marley e contiene un chiaro invito a prendere in mano il proprio destino. Si comincia domenica con la danza internazionale di Jan Martens nell’ambito del festival Gender Bender: Elisabeth gets her way raccoglie quattro partiture per clavicembalo rilette col corpo trasfigurato del danzatore. Poi, a partire da ottobre, si festeggiano i trent’anni di attività della compagnia Fanny & Alexander con lo spettacolo cult Him, folgorante prova di virtuosismo che Marco Cavalcoli presentò già nel lontano 2011 in piazza Maggiore.

La figura di Andrea Pazienza e il testo di un suo celebre graphic novel rivive ne Gli ultimi giorni di Pompeo di Sosta Palmizi, mentre il teatro di figura trova una sua ribalta in Bubikopf-Tragedia comica per pupazzi di Politheater. La ripresa di ‘Eva’ di Jo Clifford firmata da Adriatico con Eva Robin’s, Patrizia Berardi e Rose Freeman farà da prologo alla tournée americana dello spettacolo. C’è ancora spazio per il Lemming di Massimo Munaro (Inferno) e per il ritorno del gruppo Odemà che, riportando in scena A tua immagine, celebra il centenario della nascita di José Saramago.

Il tragico fatto di cronaca provocato a Macerata da Luca Traini costituisce il corpus di Animali domestici dei Teatri della Plebe con il due volte premio Ubu Christian La Rosa. Due spettacoli infine indagano sul rapporto fra cinema e musica: si tratta de Histoire du soldat con i video dei Menoventi e di Mephistopheles con live set di Anagor. Si chiude con lo storico gruppo Galleria Toledo (8-10 dicembre) e la loro Congiura. In cartellone largo anche alla stand up con i quattro finalisti de La cicala d’oro, il concorso ospitato in agosto a Parco dei Pini. Sono Davide Sberna, Romina La Mantia, Altea Bontesta e John Vincent.

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