Teatro Comunale di Bologna, un padiglione in Fiera per il trasloco

Il Comune accelera per individuare la struttura in cui trasferire il teatro nei quattro anni di cantiere

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Bologna, 5 giugno 2022 - Si stringono i tempi per il trasloco del Teatro Comunale. E sembra sempre più vicina l’ipotesi di un trasferimento delle prossime stagioni – per i quattro anni necessari ai lavori riqualificazione di via del Guasto , che partono a luglio – in uno dei padiglioni della Fiera. Questa è l’opzione su cui si stanno focalizzando gli incontri e le verifiche di questi giorni. In cui, da un lato, si valutano i dettagli tecnici che comporta il trasferimento di una macchina complessa come un teatro d’opera: superficie del palcoscenico, spazi per orchestra, scenografie e macchinari, acustica, numero di posti in platea, misure di sicurezza.

Dall’altro lato, si sta usando il bilancino per trovare il modo di contemperare il cartellone del Comunale con quello, già piuttosto affollato, delle manifestazioni fieristiche.

Alcuni giorni fa Matilde Madrid , capo di gabinetto del sindaco, aveva confermato l’esistenza di due ipotesi al vaglio: una tensostruttura e un padiglione della Fiera. La seconda opzione, più strutturata, realizzabile in un tempo inferiore – pur richiedendo, va da sé, le necessarie autorizzazioni tecniche e di sicurezza – sembra ora essere a un passo dal traguardo.

Insomma, l’ipotesi tensostruttura (si era parlato anche di riciclare il vecchio Palafenice) sarebbe tramontata. O, quanto meno, relegata a piano B se con la Fiera all’ultimo momento non si trovasse la quadra.

Di fronte alle perplessità dei sindacati e all’allarme del sovrintendente Fulvio Macciardi sui tempi dell’imminente trasloco, il Comune (il sindaco Matteo Lepore è presidente della Fondazione di Largo Respighi) rassicura: "Per l’autunno – afferma la Madrid – sarà tutto pronto per ripartire con la stagione del Teatro Comunale". L’accelerazione al progetto di riqualificazione di via del Guasto e dintorni – che vale circa 11 milioni di euro – era stata data dal sindaco a fine aprile. Non pochi addetti ai lavori si erano trovati spiazzati. Lo stesso Macciardi non nascondeva di "avere sempre sperato di potere chiudere la stagione e arrivare a dicembre". Sulla stessa lunghezza d’onda i sindacati. Ma i tempi fissati dal Pnrr impongono di partire con i lavori già a luglio, per potere chiudere i cantieri entro il termine tassativo del 2026.

A questo punto, avvertiva il sovrintendente, ospite giorni fa del Salotto di Patrizia Finucci Gallo, "è interesse di tutti iniziare i lavori il prima possibile. Ma c’è un ritardo nella progettazione del teatro temporaneo". Se la soluzione "si troverà per giugno, si può cominciare in fiera entro ottobre. Se si aspetta ancora un mese per decidere, no".

A un certo punto, sul piatto sembrava esserci anche l’opzione Europauditorium. Ma i gestori della sala – la più grande della regione – avevano fatto sapere di avere un cartellone già completo. "Ospitare il Comunale? Impossibile".

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