Bologna, cerca di far entrare 4 telefoni cellulari in carcere col drone. Denunciato

L'operazione della polizia penitenziaria e di Stato, denunciato un 30enne

A sinistra il materiale sequestrato, a destra Roberto Pititto della Squadra mobile

A sinistra il materiale sequestrato, a destra Roberto Pititto della Squadra mobile

Bologna, 9 ottobre 2021 - Ieri mattina, al termine di un’indagine partita dal ritrovamento di alcuni cellulari nella sezione dell’alta sicurezza del carcere della Dozza, polizia penitenziaria e di Stato hanno bloccato l’ingresso di altri 4 smartphone nella struttura che un trentenne albanese - il cui fratello è rinchiuso con fine pena 2045 per rapine - stava facendo entrare utilizzando un drone. L'uomo è stato denunciato. 

A sinistra il materiale sequestrato, a destra Roberto Pititto della Squadra mobile
A sinistra il materiale sequestrato, a destra Roberto Pititto della Squadra mobile

L'allarme è stato fatto scattare dagli uomini della Squadra Mobile che avevano avuto notizie dell’arrivo dall’estero di un cittadino straniero incaricato di introdurre abusivamente presso la Casa Circondariale, attraverso un drone radiocomandato, più apparati telefonici destinati a consentire ai detenuti l’intrattenimento di contatti anche di natura telematica. 

Informata immediatamente l’Autorità Giudiziaria, con il coordinamento della locale Dda e la collaborazione di personale della Penitenziaria sono quindi state implementate una serie di ulteriori attività fra cui l’intensificazione delle azioni di vigilanza interna ed il tempestivo avvio di una continuativa attività di sorveglianza discreta dell’uomo, grazie alla quale si è giunti alla sua identificazione, individuando la struttura ricettiva nella quale aveva preso alloggio a Bologna e l’auto di cui disponeva. Costantemente monitorato l'uomo ha iniziato ad effettuare alcuni sopralluoghi nei pressi della Dozza raggiungendo con una valigia antiurto,  contenente il drone, i campi confinanti con il lato nord-est del carcere pre procedere probabilmente alle ultime operazioni di verifica dei luoghi e delle condizioni metereologiche.

Da qui la decisione delle forze dell'ordine di intervenire in via del Gomito procedendo al fermo ed al controllo del cittadino albanese trentenne. La successiva perquisizione h portato al rinvenimento e al successivo sequestro del drone professionale per volo teleguidato provvisto di 4 batterie di ricambio, fotocamera ad alta definizione, sistema di controllo remoto e dispositivo elettromeccanico di sgancio, un tablet di ultima generazione, materiale specifico per imballaggio avvolgente antiurto e fascette autobloccanti,  2 smartphone I-Phone, 3 microtelefoni di piccole dimensioni, tutti provvisti di cavi di alimentazione e 4 sim-card Lycamobile. L’uomo è stato denunciato per tentata indebita introduzione di dispositivi idonei a consentire comunicazioni telefoniche e telematiche da parte di soggetti detenuti presso la locale Casa circondariale.

" Ancora una volta - scrive in un comunicato il Sindacato autonomo della polizia penitenziaria Sinappe -  l’elevatissima professionalità del personale del Corpo ha permesso il raggiungimento di un eccezionale risultato, malgrado tutte le defaillances dell’Amministrazione Penitenziaria, del tutto latitante in tema di formazione e addestramento del personale, nonché nella fornitura dei capi di vestiario e delle dotazioni di reparto. Un plauso va, quindi, al Comandante della Casa Circondariale di Bologna, Roberto Di Caterino ed a tutto il personale del reparto che ha partecipato all’operazione".

"Vogliamo, in ultimo, rivolgere l’ennesimo appello al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - conclude il comunicato -, affinché vengano studiati ed adottati i necessari correttivi all’organizzazione del lavoro, alla suddivisione degli spazi interni degli Istituti Penitenziari e ai sistemi di sicurezza che andrebbero adeguati per contrastare l’utilizzo delle nuove tecnologie utilizzate per eludere i controlli del personale di Polizia Penitenziaria, atti ad impedire l’introduzione in carcere di sostanze stupefacenti e telefoni cellulari". 

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