Bologna, 27 maggio 2023 – L’indizio è una sim card trovata nella cella del detenuto. Quanto basta per capire che potesse avere un telefono nascosto da qualche parte al carcere della Dozza. E in effetti il dispositivo era stato sapientemente occultato nelle parti intime.
A trovarlo, l’altra sera, la polizia penitenziaria della Casa Circondariale. Il rinvenimento, secondo quanto riportano i sindacati “è scaturito da un controllo ordinario in alcune camere della sezione durante il quale è stata dapprima rinvenuta una sim card all'interno della camera occupata dal detenuto, il sospetto che il detenuto nascondesse l'apparecchio telefonico addosso ha portato ad ulteriori e più approfonditi controlli tramite i quali si è arrivati al rinvenimento di un micro telefono che lo stesso aveva occultato nelle parti intime”.
Il problema dei telefoni cellulari, spiega Fp Cgil, “introdotti all'interno degli istituti penitenziari rimane una delle problematiche maggiori”. Il sindacato “ribadisce la necessità di investimenti da parte dell'Amministrazione nell'investire su apparecchiature idonee al loro rinvenimento, al fine di contrastarne l'introduzione all'interno dei penitenziari”.
“FP CGIL – conclude - esprime il proprio apprezzamento a tutto il personale che ha condotto le operazioni in modo eccellente e auspica che anche l'Amministrazione ne riconosca i meriti, il tutto nonostante la carenza di organico ed alcune difficoltà create da altri detenuti della sezione durante le operazioni che hanno portato al rinvenimento del micro apparecchio telefonico”.