
In alto, il sindaco di Malalbergo Massimiliano Vogli. Sopra, i farmacisti Francesca Tosi, Lorenzo Orsi Stori e Maria Elena Corazzari
Malabergo (Bologna), 8 febbraio 2025 – Un dolore costante alla bocca dello stomaco. “Avrò digerito male, forse ho preso pure un po’ di freddo”, si è detto tra sé e sé, rassicurandosi. Mai avrebbe pensato di stare avendo un infarto. Di sicuro non lo pensava quando, spinto dall’insistenza della compagna, è entrato in farmacia ad Altedo (Bologna) chiedendo di poter fare un elettrocardiogramma. “Ma ne sono uscito in ambulanza e in meno di un’ora ero in sala operatoria per un’angioplastica”, racconta oggi ancora incredulo Massimiliano Vogli, 53 anni. Non un cittadino qualsiasi: Vogli è il sindaco di Malalbergo e se oggi ci risponde dall’ufficio in municipio lo deve solo a quell’esame in telemedicina. “È stato un dicembre tribolato – sorride –. Com’è cambiata la mia vita? Sono passato da una a cinque pastiglie al giorno e per il momento ho deciso di arrabbiarmi meno. Ma per uno che non era mai salito in ambulanza, né era mai stato ricoverato in ospedale direi che è andata bene”.
Tutto è accaduto il 25 novembre. “Era pomeriggio, sulle 16,30 avevamo appena inaugurato una panchina rossa che ci aveva donato Coop Reno per la Giornata contro la violenza sulle donne”, racconta. Tornato a casa, era iniziato il malessere. “Avevo questa fitta alla bocca dello stomaco – va avanti –: non un dolore da strapparsi i capelli, ma costante. Dopo un’ora non se n’era ancora andato”. Sulle prime l’aveva minimizzato: “Ho pensato di non aver digerito qualcosa del pranzo, unito al freddo patito quel pomeriggio”. Poi la decisione. “Ho sentito la mia compagna – racconta –: insisteva perché andassimo in pronto soccorso a Bentivoglio e ci siamo messi in macchina”. Sempre sano come un pesce, “mai avuto problemi anche se da 15 anni prendo la pastiglia per la pressione, di certo non pensavo a un infarto”, ammette. Tanto che a metà strada fa dietrfront: “Le ho detto, ’No, guarda io 5-6 ore in pronto soccorso non le faccio’. Ha accettato di invertire la marcia, ma a patto che mi facessi fare un Ecg in farmacia”. Detto fatto. La macchina si ferma alla farmacia Stori che da vent’anni garantisce analisi private ai clienti e da due anche l’Ecg. “Lo sapeva la mia compagna, io no”, ammette il primo cittadino a bassa voce ma che di sicuro adesso non dimenticherà più questo dettaglio. “La farmacista (Maria Elena Corazzari, ndr), gentilissima, mi fa sdraiare sul lettino e mi collega gli elettrodi: mi dice solo di attendere, dopo qualche minuto mi comunica che un’ambulanza mi avrebbe aspettato fuori”. E così è stato: la telelettura a distanza di un medico-cardiologo ha confermato l’infarto in atto. “Così sono salito con le mie gambe sull’ambulanza, dove per la prima volta mi hanno parlato di infarto e in meno di un’ora mi stivavano facendo un’angioplastica con tanto di stent al Sant’Orsola di Bologna”, racconta Vogli. Poi una settimana di ricovero, la convalescenza a casa e il rientro in ufficio.
“Il servizio di Ecg lo garantiamo da un paio d’anni e da noi è ben radicato e richiesto dall’utenza – racconta Lorenzo Orsi Stori, titolare della farmacia che appartiene alla sua famiglia dal 1938 –. Il nostro macchinario, della HTN, prevede la lettura a distanza dell’esame e la refertazione in tre minuti se urgente o venti per la non urgenza. Nel caso del sindaco, il referto è stato chiesto d’urgenza dopo aver valutato le motivazioni che l’hanno spinto a sottoporsi all’Ecg e il responso è arrivato subito dal Gemelli di Roma. Vogli è quindi salito sull’ambulanza con le sue gambe, con il referto d’infarto già in mano, senza accorgersene”. Molto in questo ha inciso la freddezza nella valutazione della farmacista “che aveva completato la formazione mirata sugli eventi cardiaci la settimana prima”.