Tempi lunghi per rivedere la televisione

Frazioni senza segnale dopo lo ’switch off’, l’assessora regionale Salomoni risponde a Taruffi: "Stiamo ancora stimando il problema"

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Maurizio Malavolti, vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Gaggio Montano.

I tempi per risolvere i problemi di ricezione dovuti al nuovo switch off del digitale terrestre non saranno brevi. Vi sono zone nei comuni di Gaggio Montano, Alto Reno Terme e Castel di Casio dove non si ricevono neanche i canali nazionali, compresi quelli Rai, ma la Regione Emilia Romagna al momento non ha alcun piano per superare questo disagio.

"Non siamo ancora nella fase in cui possiamo stimare complessivamente il problema – ha spiegato l’assessora regionale all’agenda digitale Paola Salomoni nel question time di martedì scorso –, ma stiamo continuando a raccogliere sul territorio le criticità. È stato rilevato in alcuni casi che le problematiche sono riconducibili alle antenne dei cittadini, che devono essere orientate correttamente, avere configurazione di filtraggio coerenti con la nuova pianificazione. Per evitare che – in alcuni casi il problema era questo – si trasformasse in un disagio dei cittadini, sono stati fatti degli incontri con l’associazione degli antennisti". In realtà, almeno per quanto riguarda la montagna il problema non è l’antenna, tanto che in alcune zone si ricevono i canali della Toscana, ma dal fatto che sul ripetitore di monte Piella non è stata installata la necessaria tecnologia. "Il problema riguarda le reti nazionali – ha replicato il consigliere regionale di Emilia Romagna Coraggiosa Igor Taruffi –, in particolar modo Mediaset, e quelli che si appoggiano al distributore Persidera. Credo che visto e considerato che ormai siamo a maggio, quindi un paio di mesi dopo il primo switch off, il persistere di questi problemi necessiti di un intervento e anche di un richiamo diretto da parte della Regione. Spesso e volentieri discutiamo del potenziamento di infrastrutture materiali, strade, ferrovie , discutiamo del processo di digitalizzazione, che è altrettanto fondamentale, e poi ci ritroviamo che esistono aree in cui non prende il telefono, in cui non si vedono i canali televisivi nazionali, il che ovviamente produce un corto circuito, che io credo noi non possiamo archiviare come elemento statistico".

La località più colpita è Marano di Gaggio Montano, dove la gente riceve i primi tre canali Rai e poco altro. Il vicesindaco gaggese Maurizio Malavolti ha promosso una petizione e sono state raccolte 120 firme. "La gente è demoralizzata – spiega Malavolti – perché sa benissimo che questo switch off è stato fatto per dare spazio al 5g, ma qui restiamo sempre indietro. Lo stesso è accaduto con la banda larga: non è possibile che i disagi non siano mai previsti e che si preferisca andare avanti senza tenere conto di chi rimane senza un servizio".

Massimo Selleri

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