Quindici anni, per avere accoltellato con un paio di forbici la compagna sotto gli occhi dei loro tre bambini (tre, sette e nove anni), la mattina della Vigilia di Natale. È la condanna chiesta dal pm Nicola Scalabrini per il trentatreenne marocchino F. M., che, difeso dall’avvocato Matteo Sanzani, deve rispondere di tentato omicidio, rapina (dell’auto con cui tentò la fuga dopo l’aggressione, salvo poi schiantarsi dopo pochi metri a due passi dalla Questura), lesioni nei confronti di sanitari del 118 che lo soccorsero e di resistenza ai poliziotti che lo arrestarono. Ieri mattina, l’imputato si è presentato davanti alla giudice dell’udienza preliminare Grazia Nart, per il processo con rito abbreviato. L’avvocato Sanzani ha chiesto che il rito fosse condizionato a una perizia psichiatrica sul suo assistito, istanza respinta dalla gup. I 15 anni richiesti contano già tutti i reati contestati e lo sconto di un terzo previsto dall’abbreviato. La sentenza è attesa il 18 gennaio prossimo, dopo l’arringa della difesa.
Risparmiata dalla vista dell’ex grazie a un apposito paravento, ha assistito a gran parte dell’udienza anche la vittima di tanta violenza, Giorgia. La ragazza, 27 anni, ha ascoltato tra le lacrime la ricostruzione dei fatti di quella mattina, poi, sopraffatta, ha lasciato l’aula. "Il dolore è ancora troppo grande, non riesco a sopportarlo – si commuove –. Non sono obbligata a seguire le udienze, ma ci tengo perché ricordare quello che mi è successo mi serve a rielaborarlo e magari un giorno superarlo".
Assistita dall’avvocato Donata Malmusi, la giovane mamma vive con i suoi bimbi, seguiti dagli assistenti sociali del Comune, il quale si è difatti costituito parte civile al processo (avvocato Donatella Ianelli) in quanto tutore dei bambini. L’avvocato Malmusi ha chiesto per la sua assistita una provvisionale di 150mila euro: "Cifra simbolica, per ridare una vita dignitosa a lei e ai suoi bambini. La richiesta di pena? Equilibrata: la Procura ha ricostruito perfettamente i fatti". Titolare del fascicolo con il collega Scalabrini è anche il pm Antonello Gustapane. Sulla vicenda indagarono i carabinieri, benché F. fosse stato arrestato dalla polizia durante la fuga. L’uomo risultò positivo a un mix esplosivo di alcol e droghe. Aggredì la compagna ferendola al collo: solo l’intervento tempestivo del 118, chiamato dopo che le grida d’aiuto del maggiore dei tre bimbi allertarono un passante, scongiurò il peggio.