Terapia del dolore a Bologna, cinquemila in cura

Nuovi metodi e farmaci contro la sofferenza, punti informativi nelle Case della Salute fino al 27 maggio

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Bologna, 22 maggio 2022 – Sono cinquemila i bolognesi che, ogni anno, si rivolgono alle strutture dell’Ausl per chiedere aiuto contro il dolore che, a volte, è cronico e diventa fortemente invalidante, una vera e propria malattia. A livello generale la sofferenza di tipo cronico interessa il 25 per cento della popolazione. Ne ha parlato Emanuele Piraccini, responsabile del programma Terapia del dolore dell’Ausl di Bologna nel punto informativo che è stato allestito ieri, in piazza Maggiore, in occasione della Strabologna. Ma sarà possibile fare domande ai medici fino al 27 maggio, dalle 9 alle 13, all’interno delle Case della salute di: Bologna (al Navile, via Svampa 8), Casalecchio di Reno (piazzale Levi Montalcini 5), Vergato (via dell’Ospedale 1), Loiano (via Roma 8), Pieve di Cento (via Campanini 4), Crevalcore (viale Libertà 171).

«Occorre gestire il dolore cronico dei pazienti, fare in modo che diventi tollerabile, per una migliore qualità di vita delle persone, tanto da farla ritornare come prima che sorgesse il dolore – spiega il medico –. Le terapie sono diverse, si va dalla fisioterapia, all’agopuntura, alle infiltrazioni, fino a tecniche molto avanzate come la neuromodulazione e neurostimolazione". Lo scorso anno, la rete ambulatoriale di Terapia del dolore dell’Ausl, nonostante la fase pandemica, ha effettuato oltre 4.200 prestazioni antalgiche di cui circa 2.500 visite e trattamenti farmacologici complessi, 1.500 trattamenti infiltrativi, soprattutto per il mal di schiena (infiltrazioni epidurali, articolari e sacro-iliache) eco e radio guidati, e oltre 200 interventi complessi di chirurgia del dolore (neuromodulazione e neurostimolazione) in regime di day hospital.

Effettuate, inoltre, 2.200 prestazioni di agopuntura per lombalgia, lombosciatalgia, emicrania e cefalea tensiva, come da indicazioni regionali, sia presso l’ambulatorio di agopuntura dell’ospedale Bellaria che presso la Casa della Salute di Crevalcore. Lungo tutta la pandemia i pazienti sono stati seguiti telefonicamente e quelli più urgenti accolti nelle strutture e trattati, nel rispetto della sicurezza di pazienti e operatori.

Nei primi quattro mesi di quest’anno le procedure infiltrative antalgiche e le prestazioni di agopuntura sono aumentate del 20 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre gli interventi di chirurgia del dolore sono raddoppiati. Tra le cause ci sono gli effetti del long Covid.

Monica Raschi

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