"Terme, stagione rovinata Guardiamo già al 2021"

L’ad Alessandra Sartini: "Saremo sicuramente fra gli ultimi ad aprire e nella migliore delle ipotesi lavoreremo cinque mesi sui dieci"

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L’emergenza sanitaria ha coinvolto anche le terme di Porretta. La storica struttura dell’Appennino bolognese è infatti chiusa e non si conosce ancora una data per la futura riapertura.

Nonostante ciò, l’amministratore delegato Alessandra Sartini si augura che l’arrivo del periodo estivo possa rappresentare una svolta e salvare la stagione.

Quando era prevista l’apertura dello stabilimento?

"Avevamo previsto l’apertura per l’11 marzo, poi il Covid-19 ha fermato anche noi. Per quanto riguarda le cure l’attività della struttura è sospesa, prosegue soltanto la parte amministrativa.

Non sono solo le terme però ad essere ferme perché è stato momentaneamente bloccato anche il servizio del poliambulatorio e del Cup. Naturalmente i dipendenti sono stati tutti messi in cassa integrazione perché gli ambulatori sono chiusi".

Le strutture termali potrebbero aiutare a combattere il virus?

"I medici cinesi hanno detto che l’ozono è stato utilizzato per combattere il Covid-19. Anche il nostro medico Francesco Mitrotta è specializzato nei trattamenti con l’ozonoterapia, molto efficaci per il potenziamento del sistema immunitario. Non dimentichiamo poi le proprietà delle acque il cui idrogeno solforato è in grado di uccidere molte forme batteriche e virali.

Nel rispetto delle misure di sicurezza, ritengo che le terme potevano dare un aiuto in più e mi auguro la loro riapertura sia in linea con quella delle altre attività lavorative".

Quando sarà possibile ricominciare con le cure?

"Mi aspetto che fino a giugno la situazione non migliori, prima di allora sarà difficile riaprire. In questo frangente non si guarda al tipo di cura somministrata, ma ci si concentra sull’assembramento delle persone.

Quando ripartiremo ci aspetta comunque un compito incredibile perché ogni giorno dovremo visitare centinaia di persone, la gestione diventerà davvero pesante. Servirà un numero maggiore di medici ma gli ingressi per forza di cose diminuiranno".

La nuova proprietà Real Estate pensa già al 2021?

"Il rischio di perdere l’intera stagione è concreto.

Saremo sicuramente fra gli ultimi ad aprire e nella migliore delle ipotesi lavoreremo cinque mesi sui dieci, esattamente la metà. Parlo quotidianamente con la proprietà e anche loro si domandano quando sarà possibile ripartire, ma finché le direttive ministeriali non lo permetteranno la struttura resterà chiusa.

Comunque guardiamo al 2021, questa stagione sembra in parte compromessa".

Rico Fanti

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