"Terzo settore, maggioranza sorda Nessun ascolto"

Solo uno dei 21 emendamenti che Fd’I ha presentato alla nuova legge regionale dell’Emilia-Romagna sul Terzo settore, approvata la scorsa settimana, è stato accolto. E così i consiglieri del partito di Giorgia Meloni, al momento del voto nell’aula dell’Assemblea legislativa hanno scelto l’astensione.

"lo abbiamo fatto per senso di responsabilità nei confronti del lavoro importante che ogni giorno fanno tante associazioni", spiega la capogruppo Marta Evangelisti. La legge però "avrebbe meritato maggiore attenzione e apertura alle forze di opposizione", invece c’è stata una "totale chiusura da parte dei colleghi della maggioranza" che hanno deciso di "ballare da soli". Diverse le criticità della legge che i consiglieri di Fd’I evidenziano. "Si poteva definire meglio la parte economica – spiega il consigliere Luca Cuoghi – e soprattutto quella politica, perché questa legge doveva andare nella direzione della semplificazione e dell’aiuto per le associazioni più piccole invece c’è stata la volontà politica di scegliere la direzione opposta". Dura la critica del consigliere Giancarlo Tagliaferri, che accusa la giunta, in primis il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore Igor Taruffi, di essere stati "distratti" dalle questioni interne al Pd e poco attenti al confronto "con una minoranza che sta governando il Paese". Infine Tagliaferri conclude così: "Si doveva mettere mano al portafoglio e sostenere di più il terzo settore e procedere al taglio dell’inutile burocrazia, simbolo del controllo che la Regione invece vuole avere sul no-profit. La giunta e la maggioranza sono state sorde, ingombranti zavorre per una società molto più sana e vitale".

Benedetta Dalla Rovere

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro