
La situazione della strada in via Scornetta, dove le caditoie occluse creano pozze d’acqua
Caditoie occluse a San Lazzaro: allarme lanciato da residenti e Fratelli d’Italia. "Dopo la pioggia di giovedì, abbiamo ricevuto varie segnalazioni da parte di cittadini che evidenziavano il mancato e corretto scolo delle caditoie, formando vere e proprie piscine in mezzo alle carreggiate" dichiarano Alessandro Sangiorgi, capogruppo FdI a San Lazzaro e Alberto Malavolti, consigliere FdI a San Lazzaro.
I due aggiungono: "Negli ultimi periodi abbiamo segnalato agli uffici comunali varie ostruzioni, eppure la situazione è ancora in stallo. Nella serata di giovedì, come dicevamo, ci hanno contattato da via Scornetta, via Bellaria, frazione Cicogna dove addirittura via Fondè, all’altezza dei lavori della nuova ciclabile, ha visto fenomeni come quello sopra descritto. Già nel 2023 avevamo presentato in consiglio un emendamento finalizzato a implementare il servizio di pulizia e spurgo delle caditoie. A oggi le attività di pulizia delle stesse strade, in carico al gestore del servizio idrico integrato Hera SpA la cui frequenza media prevista dal contratto di servizio stipulato da ATERSIR, è pari a una volta ogni due anni salvo segnalazioni e/o interventi straordinari". FdI conclude: "Se davvero si tiene al bene del territorio è ora di intervenire subito e prevedere una maggior frequenza di pulizia perché casi come quello di ieri non capitino mai più".
Immediata la replica della vice sindaca, e assessora di competenza, Sara Bonafè: "In merito ai casi segnalati dai consiglieri di opposizione vale la pena ricordare che il servizio di pulizia delle caditoie non è in capo al Comune ma al gestore del servizio idrico integrato, ovvero Hera, al quale l’amministrazione comunale ha sempre prontamente segnalato eventuali casi di ostruzione. Il Comune sta comunque tenendo traccia delle segnalazioni che non sono state evase prontamente in modo da avere un quadro il più possibile completo per fare poi un bilancio con Atersir. La frequenza del servizio di spurgo, in ogni caso, non è decisa dai singoli Comuni ma ma all’interno del Piano d’ambito e, come ricordato, è già stata aumentata da uno ogni tre anni a uno ogni due".
Zoe Pederzini