Tommaso Battini morto, la fidanzata. "Volevo vivere col mio Tommy"

Il dolore di Sophie Pecci, fidanzata del giovane morto nell’ultraleggero precipitato ad Argelato

Tommaso Battini, morto a 23 anni; a destra, la sua fidanzata Sophie Pecci

Tommaso Battini, morto a 23 anni; a destra, la sua fidanzata Sophie Pecci

Castel San Pietro, 13 febbraio 2020 - «A settembre mi sarei trasferita a Bologna con Tommaso per vivere insieme. Avevamo progettato tutto: lui avrebbe trasformato definitivamente la sua passione per gli ultraleggeri in un lavoro, diventando istruttore e meccanico, ed io avrei iniziato a studiare giurisprudenza o psicologia. Ma parlarne ora è tutto inutile, mi restano però i bellissimi ricordi".

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È bastato un attimo per spezzare i sogni di Sophie Pecci, 20 anni di Torino, fidanzata del pilota di Castel San Pietro, Tommaso Battini, deceduto l’altro ieri, in un incidente aereo a Malacappa di Argelato. La ragazza, che attualmente si trova a Los Angeles in California per una vacanza-studio, lo aveva sentito via messaggio la sera prima della tragedia: "Raccontavo a Tommaso cosa stavo facendo. Lui mi aveva scritto di essere entusiasta per la mia esperienza, ma che sarebbe stato ancora più bello se fosse stato lì con me. Essere lontana dall’Italia dopo quanto è successo, mi fa sentire isolata".

Sophie racconta come iniziò l’amore con Tommaso: "Fu un incontro romantico: stavo giocando a rugby e lui era l’arbitro. Da quel giorno non ci siamo più lasciati. Ho un ricordo speciale di lui: ogni volta che passava un aereo nel cielo, Tommaso non poteva fare a meno di guardarlo finché non spariva all’orizzonte. Il suo naso all’insù a scrutare il cielo è un ricordo indelebile". Intanto, dopo lo schianto gli inquirenti stanno provando ad avanzare le prime ipotesi. Un testimone ha visto il piccolo velivolo fare una virata, restare in stallo e cadere in modo perpendicolare. Il che fa presupporre un guasto tecnico e il tentativo del giovane di fare una virata di 180 gradi per poter tornare all’aviosuperficie ‘Reno air club’ di Casadio ad Argelato. La manovra non avrebbe avuto successo e l’ultraleggero, in stallo, sarebbe precipitato. Per ora è solo un’ipotesi.

Del resto, è emerso che il velivolo di Battini nei giorni precedenti all’incidente avrebbe avuto un problema all’altimetro (strumento non indispensabile per volare). Renzo Giovannini, presidente del Reno air club lo ricorda: "Era il futuro del nostro impianto. Aveva preso la partita Iva perché voleva iniziare l’attività di istruttore e di meccanico specializzato nella manutenzione. Aveva conseguito tutti i brevetti necessari. Lui avrebbe assicurato una continuato a tutta l’attività. Per noi è una perdita incredibile di un ragazzo straordinario".

Nei prossimi giorni, infine, sul luogo dell’incidente si svolgerà un’ispezione della Ansv, agenzia nazionale per la sicurezza del volo per valutare quanto accaduto a Battini, con l’obiettivo, partendo dal suo caso e da altri, di migliorare la sicurezza in generale di chi vola. Nella seduta di martedì, il consiglio comunale si è unito al cordoglio per la morte di Battini.

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