Torna ’Crudo’, il Festival di danza contemporanea tra giovani e talenti consolidati

Alla seconda edizione si tiene al teatro Dehon. Il via il 13 con Chenevier.

Torna ’Crudo’, il Festival  di danza contemporanea  tra giovani e talenti consolidati

Torna ’Crudo’, il Festival di danza contemporanea tra giovani e talenti consolidati

Arte cruda, già composta nella scrittura, pronta per essere portata in scena e soprattutto ‘a cottura’ col passare del tempo, dei debutti e delle repliche. Ecco il concetto di ricerca, nutrimento ecrescita che sta dietro a Crudo Festival, dedicato a danza contemporanea e performing art e al via, nella sua seconda edizionedal 13 al 20 aprile al Teatro Dehon. La paternità del festival è di Mattia Gandini, direttore artistico di Leggere Strutture Art Factory, che ha voluto questo progetto per mettere in luce artisti emergenti del panorama coreutico contemporaneo nazionale e internazionale, portando in scena nuove energie creative che intraprendono un percorso innovativo ed esperienziale, con tecniche e focus inediti, affiancate a nomi più conosciuti. Il Dehon, invece, secondo il padrone di casa Piero Ferrarini, è un teatro "che nel presente diventa solo spazio e come tale è da riempire con tanti contenuti", anche apparentemente lontani dal marchio artistico che ha sempre espresso. È pure l’unione di due belle contrade bolognesi questa, la Bolognina che incontra la Cirenaica e la periferia che tesse trame intriganti. Debutto quindi il 13 aprile dalle 21 con ’Quintetto’ (foto) del coreografo e danzatore Marco Chenevier, il cui lavoro coreografico è incentrato sulla figura simbolica del numero 5, una cifra a cui gli uomini hanno attribuito vari significati: la sua ricerca esplora i limiti, i codici linguistici e mette in discussione forma e struttura, creando anche una piccola interazione col pubblico. Venerdì 14 va in scena ‘Pós- Sacre’ di Lucas Delfino, spettacolo che fa parte di un ciclo di ricerca condotto dal regista Riccardo Gali della compagnia PerversosPolimorfos, che durante la pandemia ha commissionato a 8 dei suoi performer uno studio di movimento partendo dalla Sagra della Primavera, opera simbolo. A seguire proprio Mattia Gandini che debutta con ‘Un Solo forte al piano’, ironica autobiografia e investigazione corporea allo scoccare dei suoi 50 anni, accompagnato dal pianista Marco Paganucci. Ospiti ancora Laura Chieffo e Giovanni Zoffoli, Elisa PaganiCompagnia Dna, Carlo Massari, Elena Bolelli, Yotam Peled, Sabino Barbiero e Nuria Argilese; il 16 aprile Anna Albertarelli con ‘Secondo Compendio guerra’, performance di integrazione tra danza e disabilità al Parco 11 Settembre.

b. c.