
Il caldendario di Oliveto, una delle iniziative realizzate dal comitato per la Torre per raccogliere fondi destinati al restauro, è stato consegnato anche al cardinale Matteo Zuppi
Tutto esaurito l’altra domenica nella chiesa di San Paolo, dove si è svolto il primo degli eventi programmati nel 2025 dal Comitato per la Torre di Oliveto, impegnato da un anno nel sostegno del progetto di recupero della torre campanaria: costruzione solida, tozza e a base quadrata che con ogni probabilità rappresenta l’ultima vestigia di quello che fu il più grande castello della vallata del Samoggia. Essa era una delle torri principali, ed è ancora oggi segno visibile di questo borgo. Struttura fortificata poi trasformata in campanile affiancato alla chiesa parrocchiale, oggi è affidata alla cura della comunità monastica dossettiana della Piccola famiglia dell’Annunziata.
Dopo il restauro dell’oratorio di Santa Maria delle Grazie e del suo prezioso crocifisso, poi della chiesa di San Paolo, dell’organo antico e anche di due preziosi paliotti negli altari laterali il Comitato si è impegnato in questo progetto di recupero della torre, che si è aggiudicato un contributo di 150mila euro da fondi statali del Pnrr e che in un anno ha raggiunto l’obiettivo di raccogliere altri contributi per oltre 100mila euro coi quali portare a termine il cantiere, ormai concluso, e anche l’allestimento del piano intermedio della torre, destinato a diventare una biblioteca che raccoglierà il patrimonio librario della Piccola famiglia, che comprende anche manoscritti di don Giuseppe Dossetti, che visse lungamente a Monteveglio. "Siamo vicini all’obiettivo grazie alle donazioni, alle offerte, al calendario che abbiamo consegnato anche al cardinale Zuppi e altri bandi, ma anche grazie a 21 eventi che si sono svolti nel borgo con l’aiuto della Fondazione Rocca dei Bentivoglio e della parrocchia di Oliveto – spiegano dal Comitato –. E altri ce ne saranno, come le visite guidate e la presentazione, il 16 febbraio, del libro di Angelo Baldassarri su Monte Sole".
g. m.