Toyota Material Handling rompe il silenzio dietro cui si era trincerata dopo la tragedia che la scorsa settimana, il 23 ottobre, ha travolto il suo stabilimento di via Persicetana Vecchia, a Borgo Panigale. Quando un’esplosione in uno dei capannoni della ditta ha ucciso due lavoratori e ne ha feriti altri 11.
Ora, alla luce dei due importanti tavoli cui i vertici del noto marchio hanno partecipato ieri l’altro, ossia quello in città con le rappresentanze sindacali e quello a Roma con i ministri delle Imprese e del Made in Italy e del Lavoro e delle politiche sociali, arrivano alcuni dettagli su quanto è stato discusso nei due contesti. Innanzitutto, l’azienda conferma la notizia già trapelata sul fatto che la cassa integrazione avviata dal 24 ottobre scorso – primo giorno della chiusura dello stabilimento produttivo del Bargellino, imposta dall’Autorità giudiziaria per effettuare le indagini e i rilievi, che ha comportato lo stop immediato dal lavoro per i circa 850 dipendenti – sarà integrata al 100% per tutti, incluse le risorse in regime di lavoro somministrato. Inoltre, durante il periodo di ricorso alla cassa, l’azienda garantirà l’intera maturazione dei ratei di ferie, permessi e tredicesima mensilità. La copertura del salario è garantita anche ai dipendenti che ancora non hanno raggiunto l’anzianità lavorativa richiesta per l’accesso a questo ammortizzatore sociale.
Non solo. Per tutelarli nella situazione d’emergenza, Toyota Material Handling ha deciso di assumere a tempo indeterminato e con effetto immediato i due dipendenti con contratti interinali in scadenza il 31 ottobre, e si impegna rivalutare entro la fine di novembre anche le posizioni di quelli in scadenza nel corso del prossimo mese: è probabile che anche per questi scatterà l’assunzione. L’azienda ha poi predisposto uno sportello di supporto psicologico aperto a tutti i dipendenti che ne sentissero la necessità: una misura chiesta anche dai sindacati, subito dopo la tragedia. Infine, fanno sapere ancora i vertici, "Toyota Material Handling Manufacturing Italy si sta impegnando concretamente nel supporto fattivo alle famiglie di Fabio Tosi e Lorenzo Cubello, vittime di questa tragedia e compianti da tutta la comunità aziendale. Prevederà anche forme di sostegno ulteriore per i colleghi rimasti feriti".
Il provvedimento di chiusura dello stabilimento è "temporaneo e motivato principalmente dalla necessità di agevolare le attività investigative e gli accertamenti tecnici". Ma la volontà dell’azienda è "di riprendere la produzione quanto prima, in condizioni di totale sicurezza delle strutture e dei macchinari, contando sul pieno supporto della casa madre".
A proposito della casa madre, i cui vertici del management italiano, europeo e giapponese hanno appunto incontrato ieri l’altro a Roma il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, questa ha "ha confermato la strategia di crescita e investimento in Italia". Tradotto: non appena la ditta potrà riaprire, potrebbero esserci investimenti o ampliamenti in vista, anche per lo stabilimento bolognese. Certo, tanto dipende dalle tempistiche di questo ’nulla osta’, poiché Toyota ha fatto sapere al ministro di avere necessità ed esigenze aziendali tali da non potere attendere per un tempo indeterminato illimitato, anche a causa delle conseguenze che la chiusura dell’azienda del Bargellino sta provocando, a catena, anche per tutte le altre a lei connesse o legate per la propria attività produttiva.
Federica Orlandi