
Sono 98 i nuovi bus green messi su strada nel 2024. dall’azienda Tper
Un utile d’esercizio di 9,7 milioni di euro (dovuto soprattutto a poste straordinarie); ricavi operativi per 245,7 milioni di euro (+7,8%); investimenti per 76 milioni di euro, con 82 nuovi bus messi in strada solo su Bologna. Questi sono i numeri principali del bilancio integrato 2024 di Tper, l’azienda di trasporto pubblico, deliberato dal cda e illustrato dal presidente Giuseppina Gualtieri.
Presidente, come giudica questi numeri?
"Si tratta di un risultato positivo, che va interpretato correttamente. I ricavi sono cresciuti, così come i costi, ma l’utile è stato determinato soprattutto da partite straordinarie e non ripetibili, come gli ultimi incassi dei ristori Covid (8,4 milioni) e alcuni finanziamenti nazionali per i carburanti (2,6 milioni) erogati l’anno scorso. Tper, inoltre, ha diverse attività – dal car sharing al servizio ferroviario metropolitano – che contribuiscono in modo significativo al risultato complessivo. Negli anni passati siamo sempre stati molto prudenti nella gestione, evitando di inserire a bilancio risorse non certe. Questo approccio ci ha premiato".
Insomma, i conti sono a posto. Ma l’aumento del biglietto che è scattato nel 2025 ha fatto molto discutere. Ce n’era bisogno?
"Gli adeguamenti – che sono determinati dai contratti di servizio – sono stati necessari per recuperare gli effetti dell’inflazione, dopo anni in cui si era cercato di calmierarli. Il Comune ha scelto di tutelare gli utenti fideizzati, mitigando gli aumenti: l’abbonamento annuale, per esempio, oggi può costare fino al 23% in meno rispetto a quanto previsto dalla manovra. Cinque corse su sei vengono effettuate con qualche forma di abbonamento: una copertura molto ampia, con grande attenzione alle fasce deboli. Gli abbonati annuali sono 173.000, in crescita anche grazie all’accordo con l’Università di Bologna, che conta già 18.600 adesioni. Va ricordato che Tper non punta al profitto: il nostro obiettivo è garantire solidità e servizio".
Gli aumenti hanno inciso sul numero di passeggeri?
"No, nonostante gli aumenti non abbiamo registrato un calo degli utenti. Inoltre, il 60% dei biglietti singoli viene acquistato con carta contactless, che ha avuto grande successo, ed è in via di introduzione il pass settimanale ’best fare’ da 25 euro. E, comunque, il carnet da 10 ticket, con l’aumento, si ferma a 1,90 euro a corsa".
Cantieri e bus: quanto hanno inciso sulla velocità di corsa?
"Il 90% delle nostre corse è toccato dalla complessa situazione dei cantieri, a partire da quello della Garisenda, che avrà effetti a lungo termine. A questo si aggiungono i lavori per il tram e altri interventi infrastrutturali. Tutto questo ha un impatto forte, non solo sugli utenti, ma anche su chi guida. I ritardi sono monitorati in tempo reale con l’Agenzia della Mobilità: prima dei cantieri erano in orario il 70-80% dei mezzi, ora la percentuale si è abbassata al 60-70%. Non è disattenzione, è la complessità della mobilità in questa fase. Abbiamo un team che lavora in continuo raccordo con le istituzioni per rivedere i percorsi e dare le informazioni: a Bologna ci sono 1.200 fermate. Inoltre, abbiamo rafforzato l’uso del sito e del canale Telegram per gli avvisi".
Continuate anche ad assumere autisti?
"Sì, ne abbiamo arruolati 161 nuovi rispetto al turnover, portando il totale, a Bologna, a 1.300, record storico per Tper. Offriamo anche soluzioni concrete come l’alloggio a prezzo calmierato per i neoassunti, e investiamo nella formazione. Il costo del personale è aumentato di 8 milioni, ma era necessario per mantenere il servizio. Cerchiamo autisti, sì, ma anche ingegneri ed esperti digitali: la sfida è ampia e continua".
Tornando al bilancio, quanto pesa la sfida green nei vostri investimenti?
"Per il 2024 investiamo 76 milioni di euro, in un contesto che prevede negli anni 430 milioni, di cui 102 già realizzati. Investiamo anche nella rete ferroviaria metropolitana e nei mezzi ecologici: il nostro obiettivo resta la sostenibilità e la decarbonizzazione. La nostra solidità ci ha permesso anche di rinnovare l’emissione obbligazionaria da 100 milioni, senza necessità di garanzie da parte dei soci pubblici".
Andrea Bonzi