
Operai al lavoro a Borgo Panigale e, a destra, un rendering del tram (Schicchi). Nel riquadro a sinistra, Pasquale Bailo; a destra, Manuela Zanetti
Bologna, 8 febbraio 2025 – Qualcuno, a braccia conserte, cerca di ‘spiare’ attraverso la rete arancione che delimita il cantiere del tram. Qualcun altro, ormai rassegnato, gira le spalle e rientra in negozio, con il volto segnato dal malumore: “Il calo della clientela – sussurra un commerciante – si sta facendo sentire”.
A Borgo Panigale è soprattutto chi porta avanti un’attività a lamentare i maggiori disagi legati al cantiere dell’opera “che, a causa delle transenne, ci fa sentire come in trappola – spiega Anthony Bagnato, della rosticceria Apollo –. Abbiamo aperto questa attività solamente da otto mesi e sapevamo di andare incontro a disagi di questo tipo, ma non ci siamo voluti arrendere. Per ora ci salviamo con le consegne a domicilio, ma il vero problema è il parcheggio, specialmente per i riders la sera. Abbiamo anche una pizzeria al di là della strada e le persone hanno sempre più difficoltà a trovare un posto in cui lasciare l’auto: così la clientela inevitabilmente cala. Incrocio le dita e cerco di rimanere ottimista sperando che, quando tutto sarà finito, ne sarà realmente valsa la pena”.
A sottolineare i disagi è anche Debora Matteuzzi, titolare dell’omonima autoscuola in via Marco Emilio Lepido: “Facciamo i conti con importanti problemi anche per quanto riguarda la gestione dell’attività: ad esempio, per caricare gli allievi, dobbiamo dare loro appuntamento ai distributori di benzina, così come abbiamo dovuto anche cambiare l’itinerario per gli esami di guida. E occupandoci anche di patenti superiori, con i mezzi pesanti qui diventa quasi impossibile lavorare – spiega –. Il rebus parcheggi, poi, è la parte peggiore: quello che già prima era un problema, ora si è trasformato in un disastro. È necessario cercare soluzioni più adatte per portare avanti un progetto del genere”. Ma non solo. “Servirebbero anche degli specchi parabolici – aggiunge una collega – per avere una visione migliore della strada quando si esce da un passo carraio, ora visibilmente ridotta”.
La circolazione, sottolinea invece il fiorista Sandro Bombarda, “è completamente in tilt. Prima ricevevo spesso visite da parte di clienti in arrivo anche da altre zone, come Casalecchio o Zola Predosa, mentre adesso le criticità legate ai parcheggi e alle viabilità sono notevoli. In questo modo si fa sempre più fatica e le attività sono chiamate così a ‘ritrasformarsi’”. A raccontare la propria esperienza è anche Christian De Rose del negozio per animali: “I disagi ci sono e non si possono negare, essendo purtroppo sotto gli occhi di tutti. Poco fa una signora non ha trovato nessun posto in cui sostare con l’auto e una mia collega si è adoperata per raggiungerla con un carrello e portarle i sacchi di sabbia per il suo gatto. Non sempre però possiamo assentarci per farlo e per consegnare così la merce: il rischio è che il cliente si sposti e compri ciò di cui ha bisogno altrove, con più comodità”.
C’è anche chi vede nel futuro tram un’occasione per cambiare, in meglio, il volto della città. Così come il residente Davide Marchesini: “Muovendomi a piedi non riscontro troppi problemi, anche se un occhio di riguardo ci vorrebbe per chi invece si sposta in auto. D’altra parte, però, se quest’opera riuscirà a rendere la città più moderna, rappresenterà un intervento più che positivo: alla fine abbiamo sopportato disagi peggiori in passato”. Fa eco Manuela Zanetti: “Spero che in questo modo possa diminuire lo smog delle automobili in strada – afferma la cittadina –. Ho utilizzato il tram in diverse città, quindi sono curiosa di poter usufruire di questo servizio anche qui in futuro. È chiaro che per mettere in atto un cambiamento, anche positivo, bisogna farsi forza e sopportare qualche disagio nel frattempo”.