Tram e Passante: la chiesa con due espropri

C’è anche la parrocchia di San Donnino tra i destinatari delle lettere del Comune. E i cantieri potrebbero essere concomitanti

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di Paolo Rosato

San Cristoforo, santo protettore dei pellegrini, dei viaggiatori e degli automobilisti, dovrà aver dato la sua somma benedizione. Perché non ci può essere un accanimento diabolico, pensano (solo) i supporter delle infrastrutture che devono cambiare Bologna, se ci si trova a fare da custodi a quelle ruspe. Benedette? Forse e non per tutti.

Fatto sta che la parrocchia di San Donnino ha fatto ambo, si è messa avanti se a Natale a tombola non si potrà giocare: la chiesa ha ricevuto una lettera di esproprio per i lavori del Passante (ormai tempo fa) e sarà espropriata anche per i lavori della tramvia che con la linea rossa collegherà Borgo Panigale al Caab. La parrocchia, come ditta intestataria catastale, è inserita nell’elenco degli espropri pubblicato qualche giorno fa online dal Comune, nell’ambito del progetto definitivo del tram. Si tratta di circa 154 metri quadrati – l’area della chiesa ne conta oltre 4mila – e riguardano una porzione di terreno a ridosso di via San Donato. Dove appunto passerà il tram, e dove dovranno per forza di cose stazionare i cantieri per realizzare l’infrastruttura. Per il Passante, come noto, la chiesa sarà espropriata dall’altro lato, nel giardino che guarda la tangenziale che passa proprio sotto la finestra – o quasi – della sagrestia. Un intervento concordato con Autostrade, del quale si è già discusso. La Curia per ora, interpellata sul secondo esproprio che riguarda la linea tranviaria, non ha ancora ricevuto comunicazioni dalla parrocchia che sta a due passi dal Villaggio Lercaro. "Non abbiamo ricevuto ancora nulla dal parroco – spiega don Mirko Corsini, direttore dell’ufficio amministrativo della Curia –, vedremo. Sul Passante invece sì, certo, l’esproprio è stato già concordato".

Insomma, doppio esproprio e doppio possibile disagio, al netto degli accordi con Comune e Autostrade. Perché se le cantierizzazioni delle due opere dovessero sovrapporsi, e ci sono motivate ragioni per le quali questo possa accadere – sia il Passante, sia il tram potrebbero addirittura vedere i primi cantieri insieme nel 2022 –, la zona fittamente abitata potrebbe essere continuamente interessata da movimentazioni di materiali e ruspe. Si vedrà, intanto c’è da registrare che il Passante va verso la seconda e decisiva seduta della conferenza dei servizi, mentre il tram dovrebbe celebrare la prima tra un paio di settimane, a metà dicembre. I residenti del Villaggio Lercaro sono da tempo in allarme, è tra le vie Goldoni e Macchiavelli che è nato il primo comitato contro l’allargamento di tangenziale e autostrada. "Siamo molto preoccupati – sottolinea Raffaella Narciso del comitato –, perché le opere burocraticamente stanno andando avanti. E se non ci saranno intoppi i cantieri saranno praticamente concomitanti. Ci sventreranno il quartiere, per non parlare dei danni alla nostra salute che porterà il Passante. Speriamo ancora di poterlo fermare".

Intanto, sulla pagina Facebook del comitato che dice ’No’ all’allargamento, sono apparse alcune foto di carotaggi nella zona della Croce del Biacco proprio a pochi metri dalla barriere della tangenziale. "Sono sempre per il Passante, si stanno preparando", dicono dal quartiere.

Sul tram invece l’assessore alla Mobilità, Claudio Mazzanti, venerdì in question time aveva dato qualche aggiornamento su come il Comune intende mitigare l’impatto dell’opera sul commercio cittadino. "Per quanto riguarda forme di sostegno alle attività economiche che si trovano lungo il tracciato e che dovranno convivere con la fase di esecuzione dell’opera – ha spiegato Mazzanti –, si conferma l’intenzione dell’amministrazione di approfondire i possibili strumenti disponibili per ridurre l’effetto negativo dei cantieri".

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