
Il comitato dei residenti di San Donato ieri al parco Magazzari
Smog, traffico, percorrenze allungate e una qualità della vita che si sta rapidamente degradando. È questa la realtà che denunciano da mesi i cittadini del quartiere San Donato a Bologna, esasperati dalla viabilità legata ai cantieri del tram e da una situazione che chiedono venga maggiormente presa in considerazione.
"Ci aspettavamo un incontro con il sindaco, ma è stato annullato. È da dicembre che inviamo lettere, lo abbiamo sempre coinvolto", racconta Veronica Alberghini, tra le promotrici delle proteste. "Non si tratta solo dei lavori: il disagio è ormai strutturale. Parco, scuole e strade residenziali sono immerse nello smog. Le finestre non si possono più aprire". I residenti spiegano che la modifica alla viabilità è ormai permanente. "Abbiamo presentato una proposta risolutiva, ma ci viene detto sempre di no. Vogliamo essere ascoltati", aggiunge Alberghini.
Roberto Panzacchi sottolinea l’impatto concreto: "Chi prende i mezzi pubblici impiega anche 45 minuti per spostarsi da piazza Mickiewicz alla tangenziale di San Donnino. Così si disincentiva il trasporto pubblico. E se arriva un’ambulanza? Resta bloccata". Un punto critico è via Andreini, dove i cittadini chiedono di intervenire con un tratto promiscuo da quel punto in avanti. "Per evitare un tratto di 360 metri siamo costretti a fare un giro di 1,3 chilometri. Un allungamento che incide sulla vita delle persone", ribadisce Panzacchi.
A dicembre erano già state raccolte quasi 300 firme in una petizione per denunciare la situazione e chiedere modifiche al progetto. Via Ristori, attraversata da buona parte del traffico deviato, è piena di buche. I residenti sostengono che non sia adatta a sopportare il peso del traffico pesante.
Francesca Cugusi, residente in via Bartoli, racconta la storia del figlio Leonardo Mannoni, ragazzo con sindrome di Down che per vent’anni ha preso l’autobus da solo per andare a lavoro. "Ora con i cantieri del tram il tragitto è cambiato e le fermate sono state spostate. Per questo si perde ed è spaesato. Da qui, ho dovuto chiedere al Comune un pulmino. All’inizio volevano farmelo pagare 30 euro al giorno, ma per fortuna ora mi chiedono solo un contributo giornaliero di un euro".
"Abbiamo presentato proposte anche sul ‘nodo’ San Donnino che incrocia col Passante: la linea rossa non arriverà né al Pilastro né al Caab. Abbiamo proposto di sospendere i lavori in quel tratto e andare avanti con le altre tranche, ma il Comune ha respinto l’idea. Chiediamo risposte concrete, non promesse", ribadiscono i cittadini. Da Palazzo d’Accursio, intanto, è arrivata la disponibilità a incontrare il comitato e fissare un nuovo appuntamento.