
Operai in azione nei cantieri della linea rossa del tram in via Riva di Reno
Chi nelle ultime settimane si è svegliato di soprassalto nel cuore della notte, con il rumore delle scavatrici nei timpani, non sarà rimasto sorpreso di fronte all’intenzione del Comune di ‘spostare’ alcuni lavori del tram con il buio e con temperature più umane. L’obiettivo è quello di recuperare terreno di fronte allo stop forzato nei cantieri, dalle 12 alle 16,30, nelle giornate più calde dell’estate (ma non servirà più il bollino rosso), restando in linea con i tempi e con le scadenze del Pnrr, che hanno fissato a giugno 2026 la deadline per le linee rossa e verde. Eppure per gli operai al lavoro sui 20 chilometri di futura linea tranviaria (869 in totale), come detto, non sarà una novità mettersi giubbotto ed elmetto anche durante la notte: è già successo in alcune zone grazie alla deroga concessa dal Comune e da Arpae per le attività numerose, che ha permesso di anticipare in molti casi le operazioni. Operazioni più pesanti come asfaltatura e impermeabilizzazione del cemento vengono già effettuate nelle finestre con meno calura. Succederà dalla prossima settimana, quando la ditta Cmb metterà nero su bianco il nuovo protocollo siglato con Comune, Regione e sindacati, anche nelle aree di lavoro più esposte al sole.
Un elenco vero e proprio ancora manca, ma è certo che sarà più facile vedere gli operai in azione di notte, piuttosto che di giorno, in cantieri come quelli attorno alla Fiera o nella zona di Corticella, dove l’ombra scarseggia e dove la fatica si fa sentire anche di più. Aree invece come via San Felice o il deposito del capolinea a Borgo Panigale vantano già diversi punti ombreggiati, e sarà più facile proseguire le operazioni anche nei momenti torridi dopo pranzo. Per il mare magnum di cantieri ‘a metà strada’, come magari quelli in via Saffi o in piazza dell’Unità, si vedrà.
In sostanza i cantieri notturni saranno più gettonati e più frequenti, a cominciare dalle zone più esposte all’afa ed evitando il più possibile quelle ‘urbanizzate’. Aumenteranno quindi anche le richieste di deroghe per attività rumorose.
Una riorganizzazione che si è resa necessaria a causa delle temperature tropicali degli ultimi giorni, nel tentativo di far convivere al meglio l’esigenza di concludere i lavori rispettando i tempi e l’incolumità di chi si trovare a usare il martello pneumatico sotto 40 gradi. "L’obiettivo è migliorare l’ordinanza regionale emanata", aveva detto Giovanni Paglia (assessore regionale al Lavoro), dopo che il provvedimento di viale Aldo Moro sembrava non aver davvero contribuito a fermare i cantieri nelle ore meno indicate.