Tram, il grido d’aiuto delle imprese "I cantieri colpiranno 1.700 attività Vanno tutelate come in pandemia"

La proposta di Ascom, Cna, Confesercenti, Confartigianato e Confcooperative con Emil Banca "Servono sostegni tempestivi, con agevolazioni e ristori proporzionati e flessibili secondo le esigenze".

Tram, il grido d’aiuto delle imprese  "I cantieri colpiranno 1.700 attività  Vanno tutelate come in pandemia"

Tram, il grido d’aiuto delle imprese "I cantieri colpiranno 1.700 attività Vanno tutelate come in pandemia"

"L’obiettivo molto chiaro per i prossimi quattro anni è assicurare che le oltre 1.700 imprese coinvolte dai cantieri del tram mantengano la loro operatività, fatturato e livelli occupazionali". A sottolinearlo sono alcune associazioni di categoria della città: Confcommercio Ascom, Cna, Confesercenti, Confartigianato, Confcooperative, con il contributo di Emil Banca. Il numero di aziende "che subiranno disagi, o possibili perdite di fatturato sarà molto più alto in quanto saranno coinvolte anche quelle che operano abitualmente nelle aree di cantiere come le aziende del trasporto merci, quelle del trasporto pubblico non di linea, gli artigiani e le imprese che gestiscono attività manutentive", aggiungono le associazioni.

Le misure di sostegno, secondo le firmatarie, devono essere costruite su tre principi di intervento: tempestività, perché le risorse dovranno arrivare nel momento in cui ci sarà un calo di fatturato; idoneità, perché dovranno essere adeguate e proporzionate; flessibilità, perché i cantieri dovranno essere progettati con la possibilità di modificare alcuni assetti. "Un progetto infrastrutturale così straordinario richiede compensazioni altrettanto straordinarie", è la spiegazione. Viene preso a modello il sostegno alle aziende durante la pandemia: "L’esperienza di aiuti alle imprese durante il periodo Covid ha dimostrato che se c’è la volontà politica si possono salvaguardare aziende e livelli occupazionali. Questa è la strada da percorrere per i quattro anni di cantieri del tram". Da qui la richiesta di "una fiscalità di vantaggio con misure consistenti e prolungate nel tempo oltre la durata del cantiere, contributi a fondo perduto per sostenere le spese correnti, ristori a favore delle attività che hanno un calo dimostrato di fatturato, contributi a fondo perduto per l’abbattimento dei tassi di interesse per garantire liquidità alle aziende, abbattimento dei costi per la sosta delle imprese interessate dai cantieri, infine esonero dalle eventuali sanzioni per quelle imprese che non dovessero rispettare le tempistiche contrattuali previste a fronte di oggettivi impedimenti di accessibilità".

Infine, viene criticato l’approccio solo di "natura trasportistica" dell’amministrazione comunale durante il confronto sull’opera: "Le associazioni sono consapevoli che la città debba colmare un gap infrastrutturale per stare al passo con le altre città europee, ma ciò andava inserito e discusso all’interno di un progetto per la ‘città del domani’ che focalizzasse l’attenzione anche sulla grande sfida della rigenerazione urbana".

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