
di Paolo Rosato
"Già la linea rossa del Tram è un’opera sbagliata e dannosa, ma a questo si aggiunge che il Comune sta procedendo in modo irresponsabile e pericoloso. E’ evidente dalle risposte dell’assessore Valentina Orioli e del sindaco Matteo Lepore che stiano procedendo alla cieca, senza sapere come si risolveranno i problemi".
L’esecutivo Meloni ha diverse perplessità su come Palazzo d’Accursio stia portando avanti la realizzazione della prima linea del tram, il focus è sulle coperture per gli extra-costi dovuti all’aumento dei prezzi delle materie prime. Il Comune ostenta tranquillità, il governo chiede chiarezza per i bolognesi: un braccio di ferro continuo sul quale fa il punto Marco Lisei, senatore di Fratelli d’Italia.
Lisei, siete soddisfatti delle rassicurazioni dell’assessora Valentina Orioli?
"Il Comune ammette che ci ci saranno gli extra-costi che pochi mesi fa ha negato. Sa che dovrà coprirli con proprie risorse, ma non li ha quantificati e non li ha neppure fatto accantonamenti a bilancio, oltre che averli negati al ministero, ma decide di procedere ugualmente. Qui iniziamo una grande opera senza sapere se avremo i soldi per ultimarla".
Ma c’è il rischio che i cantieri si fermino, se dovessero mancare le coperture?
"Non sono in grado di dirlo, ma vista la superficialità delle risposte che vengono date, non credo si possa escludere. D’altronde se finiscono i soldi le opere si fermano, non sarebbe il primo cantiere che fa questa fine purtroppo".
Orioli però è tranquilla: ci sono 170 milioni di euro dai quali attingere, dice.
"Non è vero. Quei soldi servono ad acquistare i mezzi che dovranno circolare, mezzi che oggi costano più di ieri perché anche quelli avranno degli extra-costi. Li compreranno a pedali per risparmiare? Di certo non sono soldi integralmente utilizzabili per gli extra-costi".
E poi c’è il tema della sovrapposizione dei cantieri Passante-tram. Sul ponte di via San Donato si rischia un corto circuito?
"Non è normale che si comincino i lavori senza sapere come risolvere il problema della sovrapposizione, ed è ancora peggio che il Comune si sia posto il problema ed abbia posto il problema solo a marzo. L’assessore dice che ‘si andrà avanti passo passo’, forse è perché sono consapevoli che sono su un terreno minato, vanno a tentoni sperando vada tutto bene in qualche maniera, ma se non va bene pagheranno i cittadini bolognesi che subiranno l’inferno dei cantieri. I casi sono due: o Lepore e la sua giunta sono incapaci, o vogliono arrivare a sforare tempi e costi, sapendolo, per scaricare poi le colpe sul governo".