
Commercianti e residenti lamentano la ’cancellazione’ di molti parcheggi
Parcheggi, commercio e caos. Sono questi i tre temi al centro delle opinioni di residenti e negozianti di piazza dell’Unità, che presto sarà uno degli epicentri dei lavori del tram. I primi cantieri preliminari hanno cominciato a vedersi ieri, in via Mazza e nello spiazzo alberato di via Ferrarese. Dalla settimana prossima, le transenne arriveranno anche nel tratto di via Ferrarese, in congiunzione con via Matteotti. La conseguenza principale è la rimozione di diversi posti auto e la ricollocazione degli stalli di carico-scarico merci.
"Durante e dopo i lavori mancheranno centinaia di parcheggi, in una zona già carente di punti sosta. Così molti condomini e tante attività non avranno un posto auto e saranno costrette a parcheggiare distanti da casa o dal proprio luogo di lavoro", dice Stefano Greco.
Il disegno prevede che il tram percorra tutta via Matteotti in entrambi i sensi di marcia per poi collegarsi a via di Corticella interessando il corsello della piazza sul lato ovest.
"La situazione è complessa – argomenta Fabio Gualandi di ‘Artecopia’ –. L’opera cambierà gli equilibri di questo quartiere e noi commercianti riusciremo a uscirne solo se siamo forti. Non mi aspetto l’aiuto o la comprensione da parte di qualcuno: tremila euro di ristori a fronte di un calo di fatturato di almeno 100mila euro all’anno sono una cifra irrisoria".
Il cantiere unico fino a via Matteotti partirà a fine marzo. Mentre il secondo tratto di strada inizierà ad autunno inoltrato.
"Vengano tolte delle preferenziali e ci diano i parcheggi: sono più di 300 gli stalli che non ci saranno più. Il disagio non è solo nei mesi del cantiere. Il tratto di via Ferrarese verrà chiuso al traffico, domanderemo al Comune come dovremo organizzarci in tal senso", chiede Simona Bentivogli. Neanche secondo Andrea Conti "c’è una buona organizzazione". I negozianti "suggeriscono di sospendere le preferenziali come quella in via Sebastiano Serlio, così da permettere ai mezzi di scarico merci di avere un nuovo accesso", propone Conti. Ilario Granatiero, invece, si aiuta con le dita di una mano e conta "le carenze" del progetto redatto dall’amministrazione: "Non ci sono parcheggi, non c’è carico-scarico merci, non ci fanno lavorare bene e non hanno elaborato un piano per dopo il tram", dice. Granatiero, inoltre, basandosi su quanto sta accadendo in tutti i quartieri di Bologna, si aspetta "il caos": "Speriamo che l’opera porti più benefici che danni. Ad oggi ci attendono 18 mesi di sofferenza e nessuno ci aiuta".
All’esterno dell’edicola di piazza dell’Unità, l’unico rumore piacevole e ben accolto dalle persone è quello dei cori per il Bologna calcio orchestrati da un gruppo di abitanti della piazza. Tra questi c’è Oriano Muzzolon, presidente del neocostituito comitato ‘TramInMezzo’, il quale espone la sua soluzione al nodo piazza dell’Unità, dove passeranno le linee Verde e Rossa.
"Il progetto attuale prevede il passaggio del tram in cinque curve che darebbero origine a stridori uditi da tutti e l’abbattimento di alberi centenari, capaci di catturare anidride carbonica e polveri sottili. Il percorso migliore sarebbe quello di far passare il convoglio nel mezzo, un piano decisamente meno costoso di quello deciso dal Comune".
Secondo Muzzolon, "la zona è già colpita da schiamazzi, concerti, traffico urbano e aereo. Così rischia di compromettere la vita di chi abita e lavora qui tutti i giorni", sostiene.
Al fianco di Muzzolon arriva il supertifoso rossoblù Corrado Favalini, vestito con l’abbigliamento del Bfc dalla testa ai piedi: "Non c’era bisogno di rivoltare la città da cima a fondo per costruire questo servizio. Abbiamo un eccellente parco autobus. Secondo me, quindi, andavamo bene così come siamo adesso", chiude.