MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Tram a Bologna, rabbia in Santa Viola: “Senso unico per i lavori. In tutta la zona sarà il caos”

Da lunedì 10 febbraio un tratto di via Emilia Ponente si potrà percorrere solo verso il centro. I residenti: “Almeno siano rese a doppio senso alcune strade laterali”. L’allarme dei commercianti: “Già abbiamo pochi clienti ora, figuriamoci dopo”

Uno dei tanti cantieri del tram già presenti in via Emilia Ponente

Uno dei tanti cantieri del tram già presenti in via Emilia Ponente

Bologna, 9 febbraio 2025 – Da domani i residenti e i commercianti di Santa Viola dovranno fare "un giro dell’oca" per spostarsi da casa o per arrivare al lavoro. L’ennesimo cambio di viabilità sulla via Emilia Ponente, che comporta una sola corsia percorribile a senso unico in direzione centro dal Pontelungo (lato centro) fino a via della Ferriera, getta nello sconforto chi, quotidianamente, deve transitare "lungo il cantiere a cielo aperto" in cui si è trasformata l’intera zona. Zona in cui non c’è nessun cartello che annuncia la nuova modifica. Questo manda in confusione ancor di più i cittadini, uniti in un unico grido: "La preoccupazione è alta e vogliamo essere ascoltati".

L’allarme arriva dalle attività commerciali, quasi accerchiate dai lavori del tram e dalla chiusura del Pontelungo, e anche dai residenti, che avanzano proposte per gestire al meglio questa fase per "rendere la mobilità più fluida e accessibile a tutti". Come, ad esempio, "trasformare a doppio senso alcune vie laterali della via Emilia, come via Speranza o via Agucchi – propone Sandro Cristallini –. Per rientrare a casa sarà un caos, tra l’ingorgo del traffico e il tempo perso, che invece è un bene prezioso. Rendere a doppia circolazione determinate strade sarebbe un primo passo per muoversi in maniera più semplice".

A essere colpito, infatti, "è tutto l’hinterland, non solo la via Emilia – esclama Ivano Rossi –. I lavori si possono fare, ma sarebbe stato meglio agire per tratti, perché ora viviamo in un cantiere a cielo aperto".

I lavori preoccupano chi deve prendersi cura dei più fragili, come Lino Di Salvo: "Passeggiando mi chiedevo proprio come farò a raggiungere o portare fuori casa mia mamma, che è disabile e non può camminare – confessa –. Questo cambiamento sarà un bel problema, sono preoccupato. Il tram un domani sarà un miglioramento, ma bisognerà valutare meglio le condizioni attuali di mobilità".

I momenti più critici per i cittadini sono gli orari di punta, come quello mattutino, quando "le famiglie portano bambini e ragazzi a scuola, per poi andare al lavoro – evidenzia Michele Vaira –. La mattina questo tratto è molto trafficato e i ritardi sono garantiti. Il senso unico non ci voleva, tra l’altro non abbiamo ricevuto comunicazioni chiare, non ci sono nemmeno i cartelli". È anche Paolo Chiusoli ad accendere i fari sulla mancanza di indicazioni stradali: "Non ci sono cartelli che indichino il cambio di viabilità e le persone non sanno che tragitto fare per tornare a casa – fa notare il titolare di Caffè Antico –. Per chi ha un’attività, come me, è un delirio. È un momento duro per tutti".

Nel via vai dei mezzi dei cantieri e delle auto in coda ai semafori, dietro le vetrine dei negozi i commercianti, in silenzio, lanciano un grido di aiuto. Sono quelli che direttamente affacciano sulla via Emilia a tenere alta l’attenzione: "Ci saranno ulteriori disagi, un’escalation per il nodo della viabilità – racconta Guglielmo Piombini della Libreria Del Ponte –. In questi mesi sto facendo molta fatica e temo che la situazione peggiorerà nei prossimi mesi. Siamo tutti molto preoccupati, anche perché per i clienti che arrivano in macchina, in particolare dal centro, sarà molto difficile raggiungerci". Per chi vive e "lavora qui, le difficoltà ci sono e sono evidenti – sostiene il benzinaio Francesco Riccio –. Mancano i parcheggi, le persone non si fermano. Bisogna continuare a lavorare, nella speranza che ne valga la pena".

I problemi, ormai, "sono giornalieri, tra interruzioni dell’acqua e della luce – esclama Duka Valbona di Hair Atelier –. La clientela è poca, ma la preoccupazione è tanta. Il danno c’è e non sappiamo come si svilupperà la situazione, tra la mancanza di parcheggi e la difficoltà degli spostamenti". Da quando il cantiere è arrivato alla porta del Bar Mito, "i tavoli esterni sono sempre vuoti, perché polvere e rumore non invogliano i clienti – racconta Stefania Bignami –. È una situazione critica: abbiamo segnato un -20/30% sul fatturato e non ci sono aiuti".