Tram Bologna, verso il passaggio in via Indipendenza

Studio di fattibilità, Priolo: "Via Indipendenza presenta una maggiore richiesta di trasporto pubblico rispetto a via Marconi". Ecco come diventerà via Saffi

Tram a Bologna, il rendering

Tram a Bologna, il rendering

Bologna, 4 giugno 2019 - Sessanta incontri con i cittadini in due mesi, la presentazione di uno studio accurato di fattibilità tra una decina di giorni e una promessa: ogni albero abbattuto sarà rimpiazzato da due esemplari. È partita così la fase due del percorso tecnico-informativo del tram a Bologna, che accompagnerà il Comune fino al primo responso: ci saranno i primi 510 milioni dal Governo. "Una risposta l'avremo entro l'estate", ha specificato l'assessore alla Mobilità Irene Priolo, che ha poi sottolineato che "non sarà semplice gestire la complessità, ma Bologna è una città bellissima che deve migliorare".

Con gli incontri pubblici si parte il 17 giugno al Navile (18.30 al Centro Montanari), mentre il progetto di fattibilità conterrà una robusta riqualificazione di via Saffi e il mantenimento della circolazione tra via Algardi e via Albani, oltre alla riduzione (a 1,5 km) del tratto a senso unico di via Lepido dal centro in direzione ovest. Nello studio di fattibilità, che sarà presentato venerdì prossimo in Commissione, finora è confermato il passaggio in via Indipendenza, perché, come ha sottolineato la Priolo, "presenta una maggiore richiesta di trasporto pubblico rispetto a via Marconi. Ma la scelta non è ancora compiuta".

Lo stesso vale per il passaggio in San Donato, ma anche in quel caso il progetto di fattibilità indica che l'opzione piazza Spadolini "non è la scelta privilegiata - afferma Priolo- e probabilmente non è quella che metteremo in campo, mantenendo la piazza pedonale".

"Ci sarà un'attenzione particolare alla riorganizzazione complessiva di tutto l'asse della via Emilia e di via Saffi", spiega l'ingegner Giancarlo Sgubbi, Responsabile unico del procedimento (Rup): "Tutto il canale stradale sarà ripensato nel massimo della larghezza possibile, comprendendo anche le aree laterali" dove oggi, ad esempio, ci sono zone di sosta demaniali date in concessione a privati. Questo consentirà di "equilibrare la sosta da entrambi i lati" e di "arricchire la dotazione di verde", aggiunge Sgubbi: tanto che "si potrà chiamare viale Saffi, invece di via Saffi".

Infine, la Fondazione Innovazione Urbana, che cura la comunicazione del tram, ripartirà con i punti informativi nei quartieri dal 17 giugno al 16 luglio. Primo appuntamento lunedì alle 10 al Centro Sociale Santa Viola.

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