Transenne e divieti non fermano la movida Tutti in strada fino a notte e tuffi nel Nettuno

In piazza Verdi e piazza San Francesco violati il coprifuoco e l’ordinanza del sindaco. Che avverte i ragazzi: "Attenti a quello che fate"

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di Nicoletta Tempera

Liberi tutti. Persino di fare tuffi nel Nettuno. Come in una sfida a chi la fa più grossa, facendo finta che la pandemia non sia mai esistita. E neppure le regole del vivere civile. È maggio, fa quasi caldo, la voglia di uscire, dopo mesi di reclusione è tanta. Ma il Covid non è ancora stato vinto e scene come quelle di ieri pomeriggio in centro - al di là dei vandalismi dei soliti noti - rischiano di far allontanare, ancora di più, questo obiettivo. Ieri pomeriggio non c’era un angolo, tra le strade della T e le piazze, che non fosse affollato. Tanti ragazzini sì. Ma anche tantissimi adulti e famiglie. Molti erano correttamente seduti a consumare nei dehors dei locali, dove senza prenotazione non era possibile trovare un tavolo neanche a pagarlo oro; tanti passeggiavano; altrettanti - e questo è il problema - erano fermi a chiacchierare, stretti come sardine, nei vari angoli di piazze e strade.

In particolare, piazza del Nettuno è stata presa d’assalto dai gruppi di giovanissimi che ormai l’hanno eletta a propria dimora del sabato pomeriggio. Ieri ce ne erano tantissimi. Vicinissimi, molti senza mascherina o tenendola tirata sotto il mento, hanno fatto quello che fanno di solito. Alcuni si sono persi in chiacchiere; altri si sono azzuffati. I più audaci hanno iniziato a buttarsi, a più riprese, nella fontana del Nettuno. Fregandosene del fatto che a pochi metri ci fossero polizia e vigili urbani in servizio. Persino il sindaco Virginio Merola, che stava in quel momento entrando in Sala Borsa, li ha notati. Intenti al tuffo vietato.

Ovviamente ripreso dall’immancabile cellulare. Ad allontanarli sono stati alcuni agenti di polizia, poi seguiti da una pattuglia della polizia locale. Il gruppo di giovanissimi si è poi spostato di qualche metro, rimanendo però sempre nei pressi della fontana.

E ci vorrà sicuramente del tempo pure a far recepire agli habitué delle piazze della movida l’ultima ordinanza emanata dal primo cittadino ed entrata in vigore venerdì. Che prevede la chiusura, 24 ore su 24, di piazza Verdi, piazza San Francesco e dello spazio transennato di piazza Aldrovandi: la misura sarà in vigore fino al 7 giugno e come spiegato dal sindaco l’obiettivo è proprio quello di contenere l’avanzata dei contagi dovuta alle condotte poco responsabili spesso viste in giro in queste sere.

Ieri sera, infatti, in barba all’ordinanza, alle 20 in piazza Verdi c’era una festa con centinaia di persone a ballare al ritmo dei soliti bonghi. La piazza è rimasta piena di gente, ammassata e in gran parte senza mascherina, fino a tarda notte, ben oltre il coprifuoco e senza far caso più di tanto alle transenne.

Anche in piazza San Francesco c’erano oltre 200 persone, sedute all’interno dello spazio circoscritto da transenne. Che ovviamente erano state ignorate. E la stessa situazione si era verificata venerdì sera, primo banco di prova del nuovo assetto, con piazze della movida più che vissute e purtroppo non in maniera ‘consona’ alle esigenze che un periodo di pandemia impone.

A testimoniarlo, il lavoro svolto dalla polizia, che l’altra sera aveva un apposito servizio nelle zone più ‘critiche’ del centro: 350 circa le persone che sono state fatte allontanare da piazza San Francesco, 150 da piazza Aldrovandi, dove, tra l’altro, gli assembramenti hanno creato anche problemi al transito delle auto visto che i ragazzi non si ritrovano nella parte pedonale della piazza, ma nei pressi del muretto di fronte alla banca. Ossia, proprio a ridosso della stretta strada che collega via San Vitale con Strada Maggiore.

La situazione più caotica è stata registrata, manco a dirlo, in piazza Verdi, dove intorno alle 21, all’arrivo delle pattuglie, in servizio congiunto con la polizia locale, c’erano oltre 500 persone. Anche qui, uno spazio che ipoteticamente doveva rimanere off-limits. Invece, c’era la solita baraonda in corso. Durante il servizio sono state sanzionate sette persone per le violazioni alla normativa Covid, in particolare per il mancato utilizzo della mascherina, mentre un ventiquattrenne bolognese, l’animatore della festa, ha portato a casa più di mille euro di multe. La municipale, infatti, oltre a contestare al ragazzo i consueti 400 euro della multa ‘Covid’, gli ha sequestrato la cassa con cui diffondeva a tutto volume la musica per la serata, con annessa sanzione di ulteriori 400 euro. E visto che il ventiquattrenne, non gradendo la situazione, ha bestemmiato in faccia a un agente, si è meritato anche altri 102 euro di multa, oltre a una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale. Alle 23, infine, il servizio ha toccato anche via del Pratello, dove un centinaio di persone sono state mandate a casa, visto che era pure già scattato da un po’ il coprifuoco.

"Ieri sera (venerdì, ndr) in zona universitaria la polizia è intervenuta ripetutamente e questo è molto importante. Io non faccio appelli retorici, informo tutti che si stanno inguaiando e si stanno mettendo a rischio di ammalarsi – ha commentato la situazione il sindaco Merola –. Vedo che risale la curva dei ricoveri, come dice il direttore dell’Ausl, Paolo Bordon. Ognuno valuti da sé. Io, francamente, più che fare il mio dovere insieme alle forze di polizia e a quelle della sanità... Non sono in grado di mettermi nella testa della gente. Avrei una gran voglia di divertirmi anch’io, però dobbiamo capire tutti – ribadisce Merola – che è un’apertura graduale e sarà ancora più graduale se non ci comportiamo al meglio tutti".

E, proprio sul fonte dei contagi, Ieri, nel Bolognese, sono stati registrati 183 nuovi positivi, di cui 141 sintomatici, su un totale di 30.214 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore in tutta la regione. E l’età media dei contagiati continua ad abbassarsi: ieri era 36,7 anni. Purtroppo, si contano ancora diverse vittime del virus: cinque persone ieri non hanno superato la malattia. Si tratta di tre uomini di 62, 74 e 82 anni; e due donne di 89 e 91 anni. Una buona notizia, invece, arriva dalle terapie intensive cittadine, che si stanno, piano piano, continuando ad alleggerire: ieri i ricoverati erano 51, quattro in meno rispetto al giorno precedente.

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