Trapianti a Bologna: estate record al Sant'Orsola

Quattro interventi in sole 24 ore per le équipe del Polo Cardio-toraco-vascolare del policlinico. Primo combinato cuore-rene

Una delle équipe operatorie del policlinico Sant’Orsola impegnata in un trapianto

Una delle équipe operatorie del policlinico Sant’Orsola impegnata in un trapianto

Bologna, 29 agosto 2022 - Non hanno mai chiuso per ferie i team specializzati in trapianti al Sant’Orsola. Fra venerdì e sabato, per esempio, ci sono state 24 ore di super lavoro per le équipe del Polo Cardio-toraco-vascolare del policlinico: tre trapianti – due di cuore, di cui uno combinato cuore-rene – e uno di polmone; e una dissezione dell’aorta.

"La generosità di chi ha donato gli organi e dei loro famigliari, senza cui nulla sarebbe possibile – fanno sapere dal Policlinico –, ha consentito di dare una speranza di vita a tre persone che hanno ricevuto complessivamente quattro organi".

Il trapianto combinato cuore-rene, primo del genere al Sant’Orsola, è stato un caso molto raro in assoluto di ritrapianto a lungo termine. L’uomo che ha ricevuto l’organo era già stato trapiantato nel 2004, ottenendo così una buona qualità di vita fino a quando ha avuto bisogno di un altro intervento. Era ricoverato al policlinico da cinque mesi.

Agosto è stato un mese record per il cuore, con cinque trapianti: due su adulti, uno su un congenito adulto, due combinati cuore e rene, di cui l’ultimo ritrapianto a lungo termine.

Diventano così 20 i cuori trapiantati fino a oggi al Policlinico; che nel 2021, con 31 organi trapiantati, si è confermato primo centro in Italia per questo tipo di interventi.

Non solo: quello del Sant’Orsola è stabilmente il centro che garantisce la più alta sopravvivenza post-intervento in Italia: 80% dopo cinque anni, contro una media nazionale del 73%.

Chi ha ricevuto gli organi

Un ragazzo di 20 anni con patologia cardiaca congenita proveniente da fuori regione, trapiantato dai cardiochirurghi coordinati da Emanuela Angeli.

Un uomo di 45 anni trapiantato dai cardiochirurghi coordinati da Sofia Suarez e dai chirurghi addominali coordinati da Matteo Ravaioli; e una signora di 50 anni, emiliano-romagnola, che ha ricevuto i polmoni trapiantati dai chirurghi toracici coordinati da Giampiero Dolci. La dissezione dell’aorta è stata coordinata dal cardiochirurgo Alessandro Leone.

Si tratta, precisa il Policlinico in una nota, di "risultati straordinari, frutto di conoscenza, organizzazione, esperienza e investimenti tecnologici, ma anche di una abnegazione assoluta verso i pazienti da parte di tutti gli operatori".

Per consentire, per esempio, "quattro interventi di questa portata in 24 ore, serve la partecipazione assoluta di tutti. Alcuni operatori, tra infermieri, infermieri di terapia intensiva, anestesisti, perfusionisti, tecnici, chirurghi, volontariamente si sono fermati oltre il loro turno".

La macchina dei trapianti

La macchina dei trapianti, insomma, funziona come un orologio svizzero. Quando il Crt (Centro riferimento trapianti), diretto dalla dottoressa Gabriela Sangiorgi (che coordina a livello regionale, in costante contatto con il Centro nazionale trapianti, l’attività di segnalazione e reperimento organi), segnala la disponibilità di un organo, viene valutato se, in base alle informazioni ricevute, la donazione può essere idonea per i pazienti in lista.

Inizia quindi una fase di valutazione che coinvolge tutte le équipe e che viene supportata dal Crt anche attraverso la richiesta di consulenze specifiche. Nel momento in cui la donazione viene accettata, il coordinatore del Crt organizza gli spostamenti della squadra del prelievo, composta da due chirurghi per ogni prelievo.

I tempi degli spostamenti sono fondamentali. L’équipe verifica che l’organo segnalato abbia le caratteristiche adatte a essere impiantato sul potenziale ricevente. I pazienti in attesa o i loro famigliari vengono allertati e, da qualunque parte di Italia provengano, in poche ore arrivano in sala operatoria grazie alla collaborazione di Centro nazionale trapianti, 118, Protezione civile, Forze armate.

Il 26 agosto, questa macchina – che coinvolge anestesisti, perfusionisti dell’ecmo team, chirurghi, radiologi, anatomo patologi e gli infermieri di sala e di reparto – si è attivata ben tre volte in 24 ore.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro