Bologna, trapianto di utero alla gemella. Nato il bimbo

È il primo caso al mondo di donazione di questo tipo tra omozigoti

La gravidanza ha avuto un corso regolare (foto d'archivio)

La gravidanza ha avuto un corso regolare (foto d'archivio)

Bologna, 28 giugno 2018 - È nato dall’utero donato alla mamma dalla sorella gemella, quindi la sua zia. Sta bene e pesa 2 chili e 970 grammi il primo bimbo al mondo nato da una gravidanza dopo un trapianto di utero tra gemelle omozigoti; il piccolo, accolto dalle lacrime di gioia della madre, è nato di 38 settimane stamattina al Policlinico Sant’Orsola con parto cesareo eseguito da un’equipe internazionale. Anche la madre, una 38enne serba residente in Italia, è in buone condizioni di salute.

Era nata senza utero a causa di una malformazione congenita, ma grazie alla sorella gemella – già madre di tre figli – che le ha donato il suo è riuscita a esaudire il suo sogno più grande.

Il Sismer, la Società italiana studi di medicina della riproduzione, struttura privata attiva dal 1994 sotto le Due Torri e che opera nell’ambito dell’infertilità e della procreazione medicalmente assistita, lo ha annunciato come «il primo caso al mondo». La nascita del bambino è il risultato di «un complesso iter medico e chirurgico per consentire alla sorella gemella, nata senza utero a causa di una malformazione congenita», spiega il Sismer che ha monitorato la donna fin dall’inizio della gravidanza.

Il trapianto è stato eseguito dall’equipe medica svedese del professor Mats Brännström, direttore della Clinica Stockholm IVF (Gruppo Eugin) e pioniere della tecnica del trapianto di utero, nella clinica universitaria pediatrica di Belgrado a marzo 2017. All’intervento hanno preso parte anche il dottor Milan Milenkovic, il dottor Mirorslav Djordjevic e il professor Stefan Tullius, direttore della Divisione trapianti del Brigham and Women’s Hospital alla Harvard Medical School. È stato poi effettuato allo Stockholm IVF un trattamento di procreazione assistita con un embrione crioconservato della coppia che ha dato origine alla gravidanza.

Per tutta la durata della gravidanza, che ha avuto un regolare decorso, la paziente è stata seguita dal dottor Luca Gianaroli, direttore scientifico del Sismer di Bologna, il centro di ricerca per la fecondazione assistita scelto dal professor Brännström.

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