CronacaTrapianto di vertebre umane a Bologna, i segreti del primo intervento al mondo

Trapianto di vertebre umane a Bologna, i segreti del primo intervento al mondo

Operazione da record al Rizzoli, il dottor Gasbarrini: “Il paziente sta molto bene”

Bologna, l'équipe che ha eseguito l'intervento di trapianto di vertebre umane (Ansa)

Bologna, l'équipe che ha eseguito l'intervento di trapianto di vertebre umane (Ansa)

Bologna, 15 ottobre 2019 - “Il paziente sta bene, anzi molto bene”, dice Alessandro Gasbarrini, direttore della Chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo del Rizzoli di Bologna. Il medico ha guidato il team protagonista del primo trapianto di vertebre umane al mondo (foto). “E' stato dimesso, è stato da noi circa un mese – spiega Gasbarrini durante una conferenza stampa nella sede della Regione Emilia Romagna -; dopo i primi 15 giorni di controllo post operatorio è stato dimesso in un altro reparto, per la fisioterapia, dove è stato rimesso in piedi e in condizioni di avere una vita il più normale possibile. Poi, quando era in condizioni di farlo, è tornato tra i suoi affetti”.

Poi Gasbarrini entra nel dettaglio dell'intervento effettuato il 6 settembre scorso sul 77enne affetto da cordoma, forma maligna di tumore osseo. “La particolarità - sottolinea - è l'innesto di ossa umane e non di protesi metalliche o in carbonio, prelevate da un donatore cadavere e conservate a 80 gradi sotto zero dalla banca del tessuto muscolo-scheletrico della Regione, che ha sede proprio al Rizzoli”. "Non è mai stata impiantata una vertebra al posto di un'altra vertebra al mondo – prosegue - più biologico di così è impossibile, meglio della natura non c'è nulla".

"Un risultato straordinario, che rappresenta una svolta nella storia dei trapianti in Italia e nel mondo – commenta il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -, siamo orgogliosi di poter avere, in Emilia Romagna, professionisti e strutture capaci di realizzare interventi come questo, per un sistema sanitario pubblico che vogliamo sempre più in grado di offrire servizi e cure di alta qualità, proiettandosi già nel futuro con tecniche e strumenti all'avanguardia".

Soddisfatto anche l'assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi: "Parliamo di un'operazione che ha richiesto non solo grande competenza clinica, ma un'altissima efficienza di tutta la macchina organizzativa”. “L'eccezionalità di questo intervento - conclude - apre davvero una nuova prospettiva nel campo della chirurgia ortopedica ricostruttiva in oncologia, e non è un caso che si sia svolto in Emilia-Romagna, dove si continua a investire in tecnologia, ricerca, innovazione, risorse umane".

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