Trasfusione no vax, De Angelis: "Richiesta senza base scientifica"

Il direttore del Centro nazionale sangue: "Il sangue di un vaccinato contiene anticorpi come quello di un non immunizzato e guarito"

Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue

Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue

Bologna, 8 febbraio 2022 - "Il coordinamento trasfusionale dell’Emilia-Romagna ha chiesto il nostro parere da diversi giorni e abbiamo risposto che la richiesta di avere sangue da non vaccinati è priva di fondamento scientifico". Così Vincenzo De Angelis, al vertice del Centro nazionale sangue, sul caso della famiglia residente in provincia di Modena che, per il proprio bimbo di 2 anni in attesa di un delicato intervento al cuore, in programma al Sant’Orsola, chiede di avere, per la trasfusione, sangue di persone non immunizzate contro il Covid-19.

AGGIORNAMENTO Sangue no vax per il figlio, sospesa la patria potestà dei genitori - Bologna, trasfusione no vax negata dal giudice: chi è il curatore del piccolo - Trasfusione no vax, i genitori di Modena: "Non rifiutiamo le cure per nostro figlio"

Direttore De Angelis, è la prima volta che si trova davanti a una situazione di questo genere?

"Sì. Finora avevamo solo trovato sui siti qualche idea un po’ strana".

Quale?

"Affermazioni di questo tipo: che il sangue dei vaccinati a volte può dare problemi, che si coagula, ma è falso, non è assolutamente così: sono fake news, bufale. Il sangue di un donatore vaccinato contiene anticorpi contro il virus SarsCov2 come quello di un donatore non vaccinato e guarito dalla malattia".

Tra le motivazioni, ce ne potrebbe essere una di sfondo religioso?

"Sono cattolico e non ho letto sul Vangelo che il sangue di un non vaccinato sia migliore di chi lo è. Non chiamiamo in causa la religione, perché non c’entra. Non c’è il vaccino nel sangue, dal donatore al ricevente passano globuli rossi, globuli bianchi e le piastrine. I vaccini sono stati somministrati a miliardi di persone e non è accaduto nulla. Oggi il 90% degli italiani è vaccinato e quindi almeno il 90% dei donatori è immunizzato, perché tendono a proteggere di più la loro salute e hanno aderito alla campagna vaccinale entusiasticamente: se davvero dovessimo pensare che nel loro sangue ci fosse qualcosa di sbagliato, certamente non lo preleveremmo. Noi trasfondiamo tutti i giorni, da mesi, nei nostri ospedali sangue di vaccinati, perché ormai quasi tutti i nostri donatori sono immunizzati. E non abbiamo riscontrato alcuna incompatibilità o alcuna strana reazione. Ripeto, questa preclusione non ha basi scientifiche".

La famiglia del bambino in attesa di un intervento cardiochirurgico potrebbe indicare persone No vax disposte a donare il sangue. Sarebbe una soluzione?

"No – risponde De Angelis – Il sangue si sceglie con il criterio della migliore compatibilità tra donatore e ricevente, quello dei vaccinati non è diverso da quello dei non immunizzati. E se queste persone fossero guarite dal Covid, il loro sangue sarebbe identico a quello di un vaccinato. Inoltre, la donazione ’dedicata’ – precisa il direttore del Centro nazionale sangue – è assolutamente sconsigliata. Intanto, perché la selezione del donatore avviene sotto una pressione psicologica, e poi perché il sangue si sceglie per la migliore compatibilità e non per amicizia o familiarità. Il volontario, invece, deve sentirsi libero di donare e le sacche sono di donatori anonimi. Se poi queste persone vogliono venire a donare, sarebbero le benvenute, perché abbiamo bisogno di sangue".

Il Covid rallenta la raccolta?

"L’unico problema che abbiamo in questo momento, parlo in generale, è che il sangue inizia a scarseggiare: registriamo carenze tra i donatori, ci sono i malati e coloro che sono in quarantena come contatti di un positivo. È così in tutta Europa per effetto della variante Omicron, molto contagiosa. Per questo faccio un appello: chi può venga a donare sangue".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro