Addio alla trattoria Sterlino: “Affitto alle stelle, ci arrendiamo”

I coniugi Rossetti commossi: “Siamo invecchiati con i nostri clienti” FOTO

Luigi Rossetti con Rita

Luigi Rossetti con Rita

Bologna, 8 luglio 2015 - Era il 1968 quando Luigi Rossetti e sua sorella Alma, armati di debiti e buone speranze, accettarono l’offerta del signor Francesco Bacci e rilevarono dalle sue mani lantica trattoria Sterlino (FOTO), con annesso albergo. Non erano nuovi in quelle mura: ci lavoravano come cameriere lui e cuoca lei già dal ’58. Subito dopo la presa in gestione arrivò poi Rita.

All’epoca giovanissima sposa di Luigi, oggi guarda le serrande abbassate e non trattiene l’emozione: «Non so dirle quante volte siamo finiti sul Carlino. Ma visto che questa è l’ultima, vorrei che mi aiutaste a ringraziare uno per uno tutti gli amati clienti. Dite loro che abbiamo chiuso il locale con la morte nel cuore e che, fosse stato per noi, questa porta non l’avremmo sbarrata mai». Antica stazione di cambio cavalli sulla Futa, la Locanda Sterlino esisteva dal ’600. Casa ancora bassa, intonaco rosso Bologna un po’ cadente. «Fosse per noi non avremmo chiuso mai – conferma Luigi –. Ma la proprietà continuava ad aumentare l’affitto e a un certo punto non ce l’abbiamo fatta più». Così è arrivato lo sfratto: a fine giugno l’antica trattoria ha servito gli ultimi bolliti misti che l’hanno resa celebre. Tristezza? «Abbiamo visto molte lacrime», ammettono i due. D’altronde allo Sterlino la clientela ormai non era più tale: «Ci sono famiglie che sono venute ogni domenica per tutta la vita». Ricorda Rita: «Io avevo 21 anni, oggi ne ho 70, siamo invecchiati insieme». Come la famiglia dell’onorevole Luigi Preti. Era così di casa che, quando è morto, l’angolo che i gestori gli riservavano è diventato la ‘Sala Luigi Preti’, con tanto di targa. Poi c’è un marmo che ricorda: ‘In questa locanda dormì Goethe’.

D’altronde «quando arrivammo noi – avverte Luigi nelle dodici camere d’albergo al piano di sopra i servizi erano ancora una brocca d’acqua, il catino e l’orinale». Poi vennero i bagni in camera. L’ultima ristruturazione, l’ennesima in 400 anni. Oggi è tutto vuoto, allo Sterlino. Fuori non c’è più il menu. Ha resistito solo un foglio di carta scritto a penna con grafia antica. Il saluto ai clienti: «Grazie, Trattoria Sterlino».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro