Travolse pedone, tre anni all’automobilista

Kristaq Martini, albanese di 61 anni, era risultato positivo all’etilometro. Concessa l’attenuante perché ha già risarcito la famiglia della vittima

Il pensionato Gianpaolo Parmeggiani investito e ucciso mentre attraversava

Il pensionato Gianpaolo Parmeggiani investito e ucciso mentre attraversava

Tre anni con l’attenuazione del danno risarcito, il riconoscimento delle generiche e la revoca della patente di guida. Omicidio stradale, questa l’accusa dalla quale era chiamato a difendersi Kristaq Martini, 61 anni albanese residente a San Pietro in Casale, reo di aver investito e ucciso il pensionato Gianpaolo Parmeggiani lo scorso 27 febbraio. L’ottantenne venne travolto dalla Mercedes di Martini, che guidava ubriaco, sulle strisce pedonali mentre stava attraverso via Pescerelli, a San Pietro. Una vicenda drammatica che ha avuto ieri il suo primo epilogo a Palazzo di giustizia con il collegio (presidente Cenni, a latere Poschi e Testoni) che ha ridotto di un anno la pena chiesta dal pubblico ministero Antonella Scandellari (4 anni), concedendo l’attenuazione del danno dopo che l’assicurazione dell’imputato aveva risarcito prontamente la famiglia della vittima, inizialmente costituita parte civile. Dalle analisi, l’automobilista era risultato positivo all’etilometro ed è proprio su questo punto che ha battuto molto la difesa rappresentata dall’avvocato Gabriele Bordoni. La concentrazione di alcol nel sangue riscontrata dalla Polizia Locale era di 1,59 grammi per litro (il limite per legge è 0,5), dato che ha portato gli inquirenti ad arrestare l’automobilista e a contestargli l’omicidio stradale. "Accertamenti – spiega in una memoria la difesa – che furono però svolti a circa un’ora dal fatto (accaduto alle 18.20 per il teste B., mentre gli scontrini riportano le ore 19.07 e 19.16) e tale lasso temporale esclude in sè la ricorrenza di ragioni di particolare urgenza e necessità". Accertamenti, insomma, per l’avvocato Bordoni, che ha già annunciato il ricorso in appello, "illegittimi, condotti in aperta violazione di legge e inutilizzabili probatoriamente".

L’incidente si era verificato intorno alle 18,30 con l’imputato che si era messo alla guida della Mercedes dopo un abbondante pranzo con alcuni amici. Il pensionato, secondo le ricostruzioni degli agenti, aveva appena iniziato ad attraversare la carreggiata sulle strisce ed è proprio in quel momento che venne travolto e ucciso. "Mi sono avvicinato per dirgli cosa pensavo di lui – raccontò il figlio della vittima, vigile del fuoco –, poi quando l’ho guardato in faccia mi sono accorto che era impassibile, come se non si fosse accorto di quello che aveva fatto. Il suo atteggiamento mi ha preso alla sprovvista e non ho detto praticamente nulla. Un agente della Reno Galliera mi ha allontanato".

L’arresto di Martini venne convalidato dal tribunale il quale però optò per gli arresti domiciliari nonostante la richiesta della procura di tenerlo in carcere. Gianpaolo Parmeggiani era molto conosciuto, prima della pensione aveva un’officina per la riparazione delle auto".

n.b.

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