Trenitalia-Tper: "Siamo vicini ai lavoratori, massima assistenza"

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Trenitalia Tper "esprime vicinanza ai colleghi dell’equipaggio del Regionale 17901 Poggio Rusco-Bologna, aggrediti da quattro persone nel pomeriggio di oggi, poco prima della partenza del treno dalla stazione poggese". A subire l’aggressione, conferma l’azienda di trasporto pubblico, la capotreno, "spintonata" e il macchinista, "colpito con calci e pugni dopo aver sorpreso e redarguito i quattro che stavano impedendo la chiusura delle porte del treno non consentendone la partenza". Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i carabinieri.

Trenitalia Tper "garantirà assistenza legale ai propri lavoratori. La società, che ha già introdotto una serie di azioni per la tutela del proprio personale, ha intrapreso anche un importante e costruttivo confronto con le organizzazioni sindacali. Inoltre entro l’anno, in via sperimentale e su base volontaria, ai capitreno saranno fornite speciali body-cam, videocamere indossabili che potranno essere attivate in presenza di una situazione potenzialmente pericolosa".

Non è purtroppo la prima volta che personale in servizio sui treni locali viene fatto oggetto di insulti, ingurie e veri e propri atti violenti. Anzi: nel solo mese di luglio si sono verificati diversi casi che hanno visto oggetto di atti violenti a danno dei lavoratori, sparsi un po’ in tutta la regione, dalla provincia di Parma – il 21 luglio una capotreno è stata malmenata da un trentenne, poi arrestato dai carabinieri, a cui aveva chiesto il biglietto e di mettersi la mascherina a bordo – fino a quella i Forlì-Cesena. E i numeri restituiscono un quadro su cui l’attenzione è massima e costante. Le aggressioni sono praticamente quadruplicate negli ultimi tre anni da 18 nel corso del 2020 sono diventate 62 l’anno successivo e 35 nel solo primo trimestre del 2022. E questo solo sulle corse locali. Nell’80% dei casi i capitreno sono finiti all’ospedale.

E ciò nonostante Trenitalia-Tper, i cui convogli fanno anche puntate verso Lombardia, Liguria, Piemonte e Marche, abbia investito una marea di soldi per migliorare il servizio dedicato prevalentamente ai pendolari: la bellezza di 700 milioni di euro, nel corso dell’ultima decina di anni, sono stati indirizzati per avere 88 treni all’avanguardia, dopo che per troppo tempo questi treni si rompevano in continuazione e presentavano i difetti più vari, dal malfunzionamento dell’aria condizionata alle toilette rotte.

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