
Bologna, 12 agosto 2023 – “La mamma dall’altra mattina non fa altro che chiamare le sue amiche, per metterle in guardia dai truffatori". Lo racconta Paola, figlia della novantaduenne, residente in zona San Ruffillo, che l’altra mattina ha ricevuto la chiamata di una donna che si è spacciata per lei. Ma la signora, lucidissima, sveglia e pure giustamente diffidente, non ci è cascata: ha chiamato subito sua figlia, quella vera, accertandosi così che la persona in lacrime dall’altra parte della cornetta fosse solo una truffatrice.
"Erano circa le 11 del mattino quando la mamma ha ricevuto la telefonata – racconta Paola – e subito dopo mi ha chiamato: ‘Dove sei, come stai?’, mi ha chiesto. Le ho risposto che stavo bene, a casa. E allora mi ha raccontato, molto agitata, quello che l’altra le aveva detto, spacciandosi per me".
La truffatrice ha raccontato alla signora di essere ricoverata al Bellaria, di avere bisogno di una camicia da notte e di soldi: "Mia madre si è subito insospettita: per prima cosa, perché questa persona le ha chiesto quanti soldi avesse in casa, domanda a cui la mamma ha risposto ‘quanti me ne servono’. E poi perché io in vita mia non ho mai indossato una camicia da notte!".
La pensionata alla figlia ha raccontato anche che la donna "piangeva disperata e la chiamata era disturbata – dice ancora Paola –: la mamma ha detto che la voce non le sembrava la mia, ma tra lamenti e linea artatamente disturbata aveva avuto dei dubbi. Anche perché questa persona conosceva il nome di mio marito e di mia figlia. Questa è la cosa che mi ha choccato di più: come potevano sapere i nostri nomi? La mamma però non le ha creduto, non si è fidata. Mi ha subito chiamata, ha fatto la cosa giusta. Anche se è rimasta agitata per tutta la giornata. Mi ha detto: ‘Ho preso le goccine per calmarmi’".
Paola appena ascoltato il racconto della mamma ha subito chiamato i carabinieri della stazione San Ruffillo: "Mi hanno riferito che sono frequenti i raggiri in zona, ci hanno detto che approfondiranno e di richiamare subito se arrivano altre telefonate simili", spiega la donna, che ha voluto raccontare l’episodio "perché è bene che le persone anziane che vivono nella zona - e non solo - stiano in guardia, siano preparate qualora ricevano simili chiamate".
Non è la prima volta, tra l’altro, che la mamma di Paola riesce a liberarsi di truffatori: "Qualche anno fa, prima del Covid, un’auto aveva affiancato la mamma che tornava dalla spesa – ricorda Paola –. Anche in quella circostanza le avevano detto che c’era bisogno di soldi, ma quella volta sarebbe stato mio marito ad essersi sentito male sul lavoro. La mamma non ci è cascata neppure per un attimo: sapeva che eravamo in ferie, quindi li ha mandati via. La cosa che fa più rabbia, però, è che questa gente tocchi le vittime sui sentimenti, sulla famiglia. Le metta in agitazione, dicendo loro che un figlio, un nipote, stanno male o sono in difficoltà. È una cosa davvero brutta. E credo che più si parla di queste truffe, più chi rischia di subirle possa essere preparato". La mamma di Paola ha fatto la cosa giusta, quella che le forze dell’ordine consigliano sempre: quando si riceve una chiamata in cui qualcuno, per i più svariati motivi, chiede di entrare in casa o chiede direttamente soldi, vanno contattati subito figli, parenti o anche vicini. E vanno chiamate le forze dell’ordine.