Bologna, 26 marzo 2018 – Abusava della fiducia dei suoi clienti, soprattutto i più anziani, per mettere le mani sui loro patrimoni. È questa l’accusa che ha messo nei guai un consulente finanziario, dipendente di un noto istituto di credito e impiegato in una delle più grandi filiali di un comune dell’area metropolitana di Bologna. Per l’uomo, arrestato nei mesi scorsi, è stato chiesto il rinvio a giudizio.
A far partire l’indagine, la denuncia sporta dalla badante di due anziane sorelle ultranovantenni. Secondo gli investigatori del II Gruppo della Guardia di Finanza di Bologna, il consulente si presentava come il nipote delle due donne, peraltro prive di familiari, per orchestrare la sua truffa. Approfittando del loro stato di salute, infatti, si sarebbe appropriato del patrimonio delle clienti, quantificabile in circa 600mila euro.
Da quanto accertato dalla Finanza, che ha indagato con il coordinamento del sostituto procuratore Michele Martorelli, le due sorelle non erano le uniche vittime dell’impiegato di banca. Quest’ultimo per i suoi scopi preferiva persone anziane e sole. Lavorava così: apriva temporaneamente conti correnti intestati alle ignare vittime, nei quali accreditava disinvestimenti di titoli, fondi o polizze assicurative. Poi li svuotava e li chiudeva.
Questo, almeno, è ciò che emerge dal quadro raffigurato dai finanzieri. Sulla base di tali elementi l’autorità giudiziaria bolognese ha chiesto nei confronti del consulente il rinvio a giudizio con l’accusa di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, truffa aggravata, indebito utilizzo di carte di credito ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. L’uomo, infatti, non era abilitato a svolgere l’attività di promotore all'esterno dell’istituto di credito per cui lavorava.
Intanto, comunque, è stato restituito alle due anziane sorelle il patrimonio sottratto, che già durante lo svolgimento delle indagini era stato sottoposto a sequestro preventivo.
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