Truffa delle patate a Bologna, assolto Giulio Romagnoli

La pronuncia dei giudici, oltre all’ex patron Fortitudo, anche per altri 13 imputati: “Il fatto non sussiste”. Del caso si occupò la trasmissione Report

Giulio Romagnoli in una foto d'archivio

Giulio Romagnoli in una foto d'archivio

Bologna, 12 gennaio 2023 – Per i giudici “il fatto non sussiste”: tutti assolti nel processo nato da un'inchiesta della Procura sulla commercializzazione di patate. Il tribunale, prima sezione penale, ha infatti assolto Giulio Romagnoli, titolare della Romagnoli Fratelli Spa ed ex patron della Fortitudo basket, Antonio Covone, legale rappresentante dell'omonima impresa fornitrice, in ipotesi d'accusa al vertice dell'organizzazione e altri 13 imputati

Per tutti, accusati a vario titolo di associazione a delinquere, frode in commercio e corruzione tra privati, i giudici hanno pronunciato assoluzione perché il fatto non sussiste, entrando quindi nel merito, nonostante i fatti siano ormai prescritti. Il tribunale, presieduto da Domenico Pasquariello, ha anche prosciolto Romagnoli e altri due imputati da alcuni reati per mancanza di querela.

“Festeggiamo questo ottimo risultato, che fa chiarezza su una vicenda dolorosa sul piano umano e professionale – commenta Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa -. Rimane il rammarico per le sofferenze causate alle persone e i danni di immagine, commerciali e di reputazione subiti in questi anni”. 

Dichiarata anche l'insussistenza dell'illecito amministrativo contestate alle società Romagnoli Fratelli Spa, La Dorata Spa, Agriveneto Srl, Covone Srl, Ortofrutticola Parma srl e Baschieri Rino di Patrizio e Dannj Baschieri.

Oltre a Romagnoli, difeso dall'avvocato Ettore Grenci e Covone sono stati assolti anche Claudio Gamberini, all'epoca responsabile nazionale ortofrutta di Conad e poi Roberto Chiesa, Fabrizio Quartieri, Michele Ruggiero, Giovanni Magaraggio, Piergiorgio Agostini, Mauro e Ivan Parma, Dannj Baschieri, Giorgio e Paolo Errani, Mirka Ragazzi.

L’indagine

L'indagine, partita da denunce della Forestale, ipotizzava un'associazione per delinquere finalizzata a commettere frodi ai danni della grande distribuzione, con l'immissione in commercio, tra 2013 e 2014, di prodotti con etichette che riportavano dati non veri e con false indicazioni sui luoghi di provenienza, coltivazione e qualità. Gli avvocati Aldo Savoi Colombis e Maria Marone "esprimono piena soddisfazione per l'esito della vicenda processuale” per Ortofrutticola Parma.

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