
Il figlio dell’anziana ha segnalato tutto alla polizia
Si finge anziana e fragile per smascherare i truffatori: questa volta, alla base del raggiro, c’è una scusa ’originale’: la fisioterapia. Episodio che Giovanni F. definisce inquietante. Per questo, ha anche segnalato l’accaduto alla polizia. La prima telefonata mesi fa, l’ultima ieri. "Mia madre ha 89 anni – spiega – e l’anno scorso abbiamo iniziato a fare visite ortopediche in un ospedale e in alcune strutture private. Le è stata consigliata anche la fisioterapia. Nelle carte delle prenotazioni e dei certificati, ho lasciato i dati di mia mamma e il mio numero di cellulare, così in caso di bisogno avrebbero chiamato direttamente me". La prima telefonata arriva l’inverno scorso: "Mi chiedono se svolgo fisioterapia, spacciandosi per operatori dell’Agenzia della Salute. Sapendo bene che un’Agenzia con quel nome non esiste, divento subito sospettoso e inizio a fare domande. La voce dall’altra parte, a un certo punto, mi sbeffeggia pure. Mi chiede perché sono così diffidente, cosa ho da nascondere. Quando riattacco, provo a richiamare quel numero, ma risulta inesistente".
Verso marzo, "questa donna, accento straniero, mi richiama – prosegue Giovanni –. Allora, fingo di essere una anziana, dico di avere 75 anni e che ci vedo poco. Voglio capire fino a dove hanno intenzione di spingersi". La donna al telefono però sembra limitarsi a registrare le informazioni. Finché, ieri, lo chiama per la terza volta: "Due mesi fa ha risposto a un nostro sondaggio sulla fisioterapia e vogliamo consegnarle un premio – dice la voce –, lunedì sarà a casa?" "Lì per lì, sono tentato di rispondere di venire pure, così avrei chiamato la polizia per coglierli sul fatto – dice Giovanni –, ma poi mi viene in mente che io quel giorno non posso esserci e che se fossero andati a casa di mia mamma mentre lei era da sola avrebbe potuto essere troppo pericoloso. Allora chiedo loro di darmi un numero dove avrei potuto richiamarli, mi rispondono che non ce l’hanno. A quel punto, inizio a dire ‘Siete dei truffatori, vi denuncio’. La risposta è: ‘Tanto chiamiamo da un computer, non potrai mai risalire a noi’. Ho segnalato tutto alla polizia e ora racconto questa storia per avvertire le persone, specialmente i più deboli e gli anziani, che specialmente in questo periodo possono essere più soli".
Ma, tirato un bel sospiro di sollievo per la truffa sventata, resta una strana sensazione. "Com’è possibile che credessero che il mio numero corrispondesse all’utenza di mia madre? L’unica possibilità è che l’abbiano saputo dai moduli delle visite mediche. Evidentemente, hanno avuto accesso a quei dati riservati, forse li hanno hackerati. È questo l’aspetto più inquietante".